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Insigne a casa. Nervi tesi fra Nazionale e Napoli

Insigne a casa. Nervi tesi fra Nazionale e Napoli

FirenzeNuovo problema per la Nazionale di Conte. Tensione tra l'Italia e il Napoli. Dopo Berardi, ha lasciato Coverciano anche Insigne, l'uomo del giorno. Il talento napoletano aveva parlato due giorni fa in sala stampa, raccontando il momento magico, suo e della squadra di Sarri.

Al mattino si era regolarmente allenato, mentre nel pomeriggio aveva accusato un problema al ginocchio; gli è stato estratto un po' di liquido e lo staff medico della Nazionale ha tenuto la situazione sotto controllo, con la speranza legittima di poterlo recuperare in tempi molto brevi. Ieri, invece, lo stop: dopo un ulteriore consulto il giocatore avrebbe chiesto di tornare a casa. Il Ct Conte, raccontano gli spifferi di Coverciano, non l'ha presa bene e naturalmente nemmeno i suoi collaboratori. Lo staff medico ha lavorato al meglio, ma i veleni del campionato hanno cominciato a circolare. Potrebbero esserci state delle pressioni del Napoli affinché il giocatore rientrasse subito alla base. Anche se in serata il presidente De Laurentiis ha detto: «Si fanno troppe polemiche, martedì gli è stato aspirato del liquido dal ginocchio e questa è la realtà. E non c'è nessuna nostra volontà...». Comunque alla ripresa del campionato ci sarà una sfida al vertice al San Paolo tra la formazione di Sarri e la Fiorentina capolista. Al posto di Insigne è stato convocato il milanista Bonaventura che così sarà arruolabile per la sfida di sabato a Baku in Azeirbaigian in programma sabato e per quella di martedì all'Olimpico di Roma contro la Norvegia.

Ma il caso Insigne fa riavvolgere il nastro perché non è un inedito e ripropone con forza il tema della scarsa sintonia tra i club e la Nazionale. Un anno fa, era il 6 settembre, Chiellini ritornò a Torino da Coverciano: dopo un iniziale ok a restare in azzurro, la Juve fece dietrofront e il difensore ritornò a casa. Si innescarono polemiche con il team manager Oriali che parlò di «forte dispiacere» per la decisione presa.

E il caso Marchisio? Torniamo al 27 marzo di quest'anno: il giocatore si era infortunato a Coverciano, il primo bollettino medico parlava di uno stop di 6-8 mesi, con tanto di polemica tra Elkann e Conte. Tutto smentito poi, una volta visitato a Torino: Marchisio sano, nessuna lesione al crociato anteriore destro. Cose italiane, verrebbe da dire… Il giallorosso Dzeko, infatti, nonostante l'infortunio è rimasto regolarmente a disposizione della Bosnia, così come Jovetic in Montenegro.

L'arrabbiatura di Mancini del tutto ininfluente.

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