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Insigne illumina l’EuroNapoli Shakhtar ko, la speranza resta

Gran gol di Lorenzo che aumenta i rimpianti per i mondiali Ora Sarri deve vincere a Rotterdam e sperare nell’aiuto del City

Insigne illumina l’EuroNapoli Shakhtar ko, la speranza resta

Il San Paolo è quasi vuoto, come mai accaduto per una gara di Champions del Napoli, ma la squadra di Sarri regala un secondo tempo finalmente degno della sua fama. Peccato che siano pochi i fortunati a godersi lo spettacolo. E così per una notte la squadra double face di Sarri (da record in campionato, spesso balbettante e vulnerabile in Europa) regala sorrisi anche nella competizione iniziata da subito in salita. C’era un piccolo spiraglio (frase di Sarri alla vigilia della sfida di ieri) per continuare l’avventura continentale. E lo spiraglio lo allarga la splendida parabola disegnata da Lorenzo Insigne che dopo circa un’ora dall’inizio della contesa inventa la sua giocata a girare (marchio di fabbrica del talento di Frattamaggiore). Zielinski e Mertens - tornato al gol dopo un mese - chiudono la pratica, mettendo la ciliegina su una ripresa davvero magistrale. La truppa azzurra si tiene così aggrappata alla Champions cancellando il peccato originale di settembre, quando chiuse la campagna ucraina con un ko per 2-1 che inevitabilmente ha condizionato il percorso nel girone. Ora che il successo sullo Shakhtar ha rimesso a posto lo scontro diretto per il secondo posto nel gruppo, servirà vincere il 6 dicembre nella tana del Feyenoord, che ieri ha fatto penare all’Etihad Stadium un City di Guardiola forse distratto dalla qualificazione già in tasca, e sperare che gli inglesi non si distraggano di nuovo in terra ucraina, regalando allo Shakhtar quel punto decisivo per il pass agli ottavi. La cornice di pubblico è deprimente (appena 13mila sugli spalti, quasi la metà di un’altra notte europea, quella con il Feyenoord), colpa dei prezzi dei biglietti - i tifosi hanno scelto di aprire il portafogli per le appetitose sfide di campionato con Milan e Juventus visto l’andamento monstre dei partenopei in serie A - e della diretta tv. Difficile in un clima ovattato poter mettere la gara sui giusti binari, complice anche uno Shakhtar che almeno per 45 minuti dimostra di essere squadra organizzata e ben disposta in campo, abile nell’applicazione del fuorigioco e capace di ottime giocate in velocità. Ecco che per dare un po’ di verve a una notte che appare quasi compassata, serve il magico piede di Insigne, pure in campo con un ginocchio malconcio che aveva messo in dubbio la sua 58a presenza di fila con una maglia da titolare. Quattro i gol stagionali in Champions per colui che è stato “trascurato” da Ventura nel doppio sciagurato spareggio mondiale con la Svezia, tutti di ottima fattura. Ci aveva già provato nel primo tempo il folletto del Napoli, ma Pyatov si era superato. Come era stato bravo Reina a respingere le insidiose conclusioni di Taison e Martos, bravi a mettere in difficoltà una difesa orfana di Koulibaly che per la prima volta nella stagione europea (preliminari a parte) resterà imbattuta. Ma nel momento in cui Insigne toglie le ragnatele dall’angolino della porta, inizia un’altra gara. Sarri può addirittura permettersi di toglierlo dalla contesa e inserire Allan a centrocampo per garantire maggiore qualità. Zielinski, opaco per un’ora, passa così a sinistra e regala un triangolo da applausi con Mertens che culminerà con il gol del 2-0. Il belga troverà a sua volta gloria pochi minuti dopo, archiviando una serata che da grigia è diventata di colpo rosea. «Ora non dipenderà solo da noi», aveva detto Sarri. La qualificazione resta ancora appesa a un filo, quello che passerà per lo stadio di Kharkiv fra due settimane.

E stavolta Guardiola, oltre a fare i complimenti a Sarri, dovrà anche dargli una mano.

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