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Inter, Marotta vota Zhang. Inzaghi "apre" il tavolo

L'ad: "Segnali che il presidente possa andare avanti". L'allenatore rinnova ma chiede garanzie sul mercato

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In rete già circolano le foto della nuova maglia dell'Inter con la seconda stella. Simone Inzaghi, nonostante la scaramanzia, non può più negare che il traguardo sia vicino. «Vediamo la vetta, ma non ancora il panorama...», sottolinea il tecnico nerazzurro dopo aver ricevuto il premio Bearzot dell'Us Acli. La motivazione è che ricorda il ct campione del mondo nel 1982 «nella gestione dello spogliatoio con una leadership allo stesso tempo severa e paternamente affettuosa». «Non so se sono così, di sicuro devo ringraziare la società e i miei giocatori, oltre che la mia famiglia, per essere arrivato a ricevere un premio così prestigioso».

Mentre nel Salone d'Onore del Coni scorrono le immagini dei suoi colleghi che dal 2012 lo hanno preceduto nell'albo d'oro, Inzaghi appare emozionato. L'ultimo è stato Spalletti, al quale succederà anche in campionato. L'attuale ct azzurro, come il milanista Pioli, ha festeggiato lo scudetto con un tatuaggio. Ipotesi già accantonata da Simone, che non li amava già da giocatore. «Cosa farò? Vediamo...», la risposta a chi gli chiede come ricorderà il suo primo titolo in Serie A. «Sarebbe bellissimo vincerlo nel derby, siamo vicini al traguardo che sognavamo, vogliamo arrivarci il più in fretta possibile».

L'ad interista Marotta è al suo fianco, lo assiste ormai quasi come un tutor. Logico parlare quindi di futuro. Non è in dubbio la permanenza di Inzaghi («è il profilo migliore per la nostra squadra, è bravo e vincente, il rinnovo è fisiologico»), così il dirigente nerazzurro. Nessun problema anche per il tecnico che però precisa: «Penso che continuare sarà naturale, alla fine della stagione ci metteremo seduti a un tavolo e ci confronteremo, visto che c'è grandissima sinergia con tutta la famiglia interista». Tra le righe si può leggere il fatto che Inzaghi metterà in chiaro alcuni punti: intanto che i suoi collaboratori dovranno trovare maggior riconoscimento da parte del club, poi sul mercato chiederà garanzie alla proprietà sul trattenere i big del gruppo (in primis Lautaro, sul quale Marotta ha assicurato il rinnovo) cosa che non avvenne dopo la finale di Champions del giugno scorso a Istanbul. Anzi secondo il tecnico c'è la necessità di alzare ulteriormente la qualità della rosa in una stagione che, con la Champions allargata e il Mondiale per club in estate, sarà interminabile e piena di insidie.

«Il futuro dell'Inter è roseo - così Marotta -. Zhang, con cui ho parlato anche domenica, ha passione, grande entusiasmo e sa delegare, rispettando perfettamente i ruoli. È il proprietario perfetto. La speranza è che possa andare avanti e ci sono i segnali per farlo. La nostra situazione è molto tranquilla dal punto di vista finanziario». Lo scudetto, dunque, punti di partenza per aprire un ciclo. Magari con Inzaghi, sempre che stavolta sia accontentato..

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