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Inter, social e mercato ma l'ultimo tormento è la rimonta del Milan

Spalletti: "I colpi mancati? Nomi fatti da altri Attriti in spogliatoio? Così si passa per bambini"

Inter, social e mercato ma l'ultimo tormento è la rimonta del Milan

Luciano Spalletti cura i tormenti dell'Inter. I social hanno manifestato qualche crepa nello spogliatoio e l'allenatore manda un messaggio alla compagnia nerazzurra: «È pericoloso l'effetto che fa sui tifosi, si trovano a pensare che la loro fede calcistica sia nelle mani di bambini e non di professionisti. Poi si può riflettere su quello che comporti trattare queste cavolate a finestre aperte, ci sono cose che non vanno portate dentro lo spogliatoio». Anche se dice che leggere di certe cose fa ridere all'interno, qualcosa di vero c'è. E fa niente che Icardi abbia fatto gli auguri a Perisic su Instagram.

Da un tormento all'altro. Il mercato appena finito ha lasciato l'amaro in bocca ai tifosi, Suning e in particolare Steven Zhang sono finiti nel mirino dei tifosi: «Abbiamo creato false aspettative. C'è tanta gente a cui piace andare sui giornali. Io non ho mai detto che volevo giocatori, i nomi che i tifosi hanno sentito non li ho fatti io». E comunque anche qui c'è un messaggio esplicito che non ammette fraintendimenti: «Per quanto mi riguarda si tireranno le somme su ciò che è stato fatto e si farà il confronto su quello che è stato un rapporto vero, intero, parziale. Davanti allo specchio bisogna andarci a volto scoperto perché serve vedere l'espressione vera delle persone». Insomma a fine stagione si peseranno promesse e fatti. E la qualificazione alla Champions, ovviamente indirizzerà ogni tipo di discorso.

Si partirà ovviamente dai risultati. E qui all'orizzonte si profila un altro tormentone. Questo sì che potrebbe far implodere l'ambiente nerazzurro: la rimonta del Milan. Sei punti recuperati nelle ultime tre partite dai cugini rossoneri, sono bastati a rilanciare Gattuso e compagni e con il derby di ritorno in calendario tra ventinove giorni esatti, ci si ritrova con una situazione completamente ribaltata. Fino a novembre l'Inter era da scudetto, Spalletti era il nuovo Mourinho o Herrera, a seconda dei gusti e dell'età dei tifosi, Skriniar il nuovo muro. Invece il Milan di Montella era da rifare e Bonucci uno che spostava sì gli equilibri, ma all'incontrario. In due mesi tutto si è capovolto con l'effetto Gattuso. Il derby di coppa Italia deciso da Cutrone ha invertito i ruoli: depresso i nerazzurri, rivitalizzato i rossoneri.

C'è solo un modo per Spalletti per scongiurare il pericolo di riaccendere il duello cittadino sul campo. Dopo nove vittorie di fila tra campionato e coppa Italia, non si può più sbagliare. Serve dare un'accelerata che deve passare attraverso la via del gol. Improvvisamente smarrita con appena quattro reti segnate in questa crisi lunga due mesi: «Me l'aspettavo, ma non così lunga», ammette Spalletti. Anche se la storia avrebbe dovuto mettere in guardia: con Mancini due anni fa la squadra si fermò dopo il quattro a zero di Udine quando era in testa; la passata stagione Pioli sprofondò dopo il sette a uno all'Atalanta; adesso la squadra si è fermata dopo il cinque a zero al Chievo.

E stasera mancherà Icardi, più che altro - ha spiegato Spalletti - per non rischiare di perderlo per più tempo a causa del problema alla coscia destra accusato in settimana. Mentre a giugno l'Inter potrebbe perderlo definitivamente. Futuro da chiarire con Wanda Nara: c'è il Real Madrid, ma anche il Manchester United con Raiola sullo sfondo. Se ne riparlerà, il presente si chiama Crotone dell'ex Walter Zenga. L'Inter deve vincere, altrimenti gli applausi saranno solo per l'uomo ragno.

E i fischi di San Siro un altro tormentone.

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