Brasile 2014

Iran eroico, ma decide il solito Messi

Nel Mondiale delle sorprese sino al 91' l'eccezione non la fa l'Iran che costringe l'Argentina ad un incredibile 0-0, nel quale Romero, estremo dell'Albiceleste, è il migliore in campo

Argentina in difficoltà contro l'Iran
Argentina in difficoltà contro l'Iran

Inizia la seconda giornata del gruppo F e in campo l'Argentina a caccia del pass per gli ottavi e un Iran, nonostante la scarsa fantasia e gran difesa, lieta sorpresa del match contro la Nigeria.

Per un incontro che, per quanto le sorprese a questo Mondiale siano all'ordine del giorno, non dovrebbe riservare grandi sorprese relativamente ad un esito che appare scontato, molta curiosità per il modulo con il quale giocherà l'Albiceleste dopo le critiche di Messi al gioco di Sabella. Al termine del sofferto esordio nel match contro la Bosnia, infatti, il fuoriclasse del Barcellona non le aveva mandate a dire, sottolineando come le difficoltà argentine nel primo tempo (non che nella seconda frazione si sia visto molto di più, n.d.r.) nascessero da un atteggiamento in campo troppo prudente. Uno schieramento con 5 difensori che costringeva Messi ed Aguero a giocare troppo distanti, con l'ex pallone d'oro che concludeva la propria disamina con un accorato appello alla presenza di Gago in campo. Nonostante Sabella abbia gettato acqua sul fuoco (come se fosse normale che ad un Mondiale un giocatore metta in discussione con i giornalisti il gioco del proprio alleatore), smorzando sul nascere la polemica e sostenendo che la richiesta di Messi è avvenuta all'interno di una normale dialettica di spogliatoio, ma puntualizzando come, e ci mancherebbe, la formazione la faccia lui. Sia quel che sia, risultato la Pulce voleva Gago in campo e un 4-3-3 e in campo troviamo l'ex Giallorosso e Argentina schierata con un 4-3-3.

Cambi, quindi, rispetto al match d'esordio: infatti, con una difesa a 2 non serve Campagnaro e Maxi Rodriguez viene sostituito, appunto, da Gago.Higuain, infine, al centro dell'attacco a 3 invocato da Messi.
Non cambia nulla, invece, Queiroz che conferma gli 11 protagonisti del bel pareggio con la Nigeria, in un match in cui l'Iran la porta avversaria l'ha vista poco, ma che dietro non ha rischiato quasi nulla. Tra i pali Haghighi, portiere del Covilhã (serie b portoghese), difesa a 4 con i vari Montazeri, Hosseini, Sadeghi, Pooladi, con il primo impegnato in Qatar, gli altri 3 militanti in Patria. Maggiore esperienza internazionale per il resto della squadra con il capitano di mille battaglie Nekounam militante in Kuwait, dopo le 7 stagioni in liga, come sempre in Spagna, ma in serie B, gioca Shojaei. Premier dopo le tante stagioni in Bundesliga tra Hertha e Wolfsburg per Dejagah, in avanti spazio a Ghoochanneijhad punta del Charlton.

Formazione offensiva e tridente delle meraviglie, ma nei primi 10 minuti l'Iran non rischia nulla. Per assistere alla prima occasione occorre attendere il 13', quando Gago indovina un passaggio geniale per Higuain, il Pepita si gira rapido, ma bravo Haghighi, rimediando anche un colpo dal bomber napoletano, a chiudere in uscita. 21' e ancora sugli scudi l'estremo iraniano: palla a Higuain che la difende e appoggia dietro per Aguero, tiro a giro e bravo il portiere a respingere a mano aperta.
Mezz'ora e ancora 0-0. Iran, come all'esordio, autore della sua onestà partita, badando esclusivamente a non prenderle, ma rischiando poco o nulla e mostrando un'organizzazione difensiva di tutto rispetto. Neppure Messi al 33' su punizione dal limite riesce a sbloccare il risultato calciando male e alto. Primo tempo che registra anche 3 corner pericolosi argentini nei quali a turno impattano fuori gli avanzati Garay, Fernandez e Rojo. Alla fine l'azione più pericolosa su calcio d'angolo è iraniana con Dejagah, bravo ad anticipare marcatore e sfiorare la traversa, facendo correre i brividi lungo la schiena ai tanti tifosi argentini.
Prima frazione terminata e squadre negli spogliatoi con un nulla di fatto. Iran bravo a contenere gli Argentini, spesso anche stazionando nella propria metà campo stabilmente in 10 uomini, ma raramente in affanno. Argentina deludente, soprattuttoo, sul piano del gioco. E' probabile che l'Albiceleste insistendo il goal lo trovi, ma a questa squadra sembra mancare un'elementare idea di gioco e neppure con l'impostazione reclamata dalla Pulce si sono visti risultati apprezzabili rispetto alla Bosnia, anzi...

Ct che non cambiano e match che ricomincia dove era finito. Argentina a cercare pertugi all'interno del fortino iraniano con i suoi fenomeni, comunque, troppo spesso leziosi nelle proprie giocate e ostinati nel tentare la via centrale. Cinque minuti e l'Albiceleste crea due occasioni. Prima palla all'avanzato Zabaleta che, in area, tenta il tiro a giro, mancando il bersaglio grosso. Poi sul versante opposto, fuga di Rojo e Higuain arriva in ritardo di un niente sul bel cross del difensore del City. Attacca e attacca e l'occasione più ghiotta è dell'Iran. Ripartenza veloce, tra le ovazioni del pubblico neutrale, ancora un lancio in mezzo e grande movimento di Ghoochanneijhad, bravo ad anticipare un dormiente Fernandez, obbligando ad una bella respinta Romero.
Un'ora di gioco e Argentina che non sfonda. Abile Queiroz nello schierare i suoi con una difesa attenta e con giocatori persiani sempre attivi nel raddoppiare qualora un Argentino salti il primo compagno. Sudamericani, nonostante il rischio subito, un po' meno peggio che nella prima frazione, più intelligenti nello sfruttare le fasce; un squadra quella di Sabella , però, sempre troppo Messi-dipendente, con la Pulce che sfiora la rete come con la Bosnia. Percussione centrale, tiro a mirare il palo e sfera di un niente fuori. Numero 10 che latita ma quando si accende diventa immarcabile; discontinuo ma nettamente migliore di un Aguero assolutamente impalpabile. Sufficiente la prestazione di un Pepita, con poche palle giocabili, ma almeno attivo nei movimenti.
67' e l'Iran sfiora ancora la rete, centro sempre dalla sinistra, ancora Ghoochanneijhad a sovrastare di testa un difensore argentino e prodezza di Romero che si inarca a negare il vantaggio avversario.
Pressione argentina, però, che va crescendo merito anche degli ingressi di Lavezzi e Palacio e così si assiste nel giro di pochi minuti ad una punizione di Messi che termina sull'esterno della rete e a due conclusioni di Di Maria e Palacio sempre a trovare un attento
Haghighi. Un minuto ed è sempre Ghoochanneijhad, lanciato in contropiede a concludere, pressato, costringendo Romero al terzo intervento da applausi. Finita? Si, se non ci fosse in campo Messi, palla alla Pulce in pieno recupero, movimento fulmineo e conclusione sul secondo palo nel sette che batte il portiere avversario

Clamoroso al Cibali si sarebbe detto, ma nello 0-0 tra Argentina e Iran ci sarebbe stato ben poco di clamoroso. Queiroz bravissimo ad imbrigliare l'attacco argentino, mettendo in mostra un'organizzazione difensiva che, a questo Mondiale, possono vantare in pochi. Peccato per l'Iran e per quello che avrebbe rappresentato per un Paese questo pareggio.
Argentina qualificata agli ottavi, ma c'è poco da star allegri. Squadra confuzionaria, senza un'identità precisa, nella quale un giocatore fa la formazione a mezzo stampa....il fatto e che poi fa anche goal...

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