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Italbasket a Messina per la rivincita

Dopo la delusione del preolimpico confermato il ct per l'Europeo 2017

Oscar Eleni

Il basket italiano tormentato dalla sua brutta estate senza Olimpiadi, dalle beghe di una Lega slegata, aveva bisogno di buone notizie e la conferma di Ettore Messina alla guida della nazionale è una di queste.

Non avevamo dubbi sulla sua smania di rivincita dopo il flop nel preolimpico di Torino, conoscendo il personaggio, questo catanese nato 57 anni fa nel giorno della verità, diventato cittadino del mondo, un grandissimo allenatore per la Virtus Bologna, un viaggiatore viaggiante consacrato dai successi col CSKA, primo allenatore italiano a vivere nel grande basket della NBA, assistente prima ai Lakers di Los Angeles (2011-12), poi a San Antonio con cui ha vinto il titolo NBA nel 2014.

Ci ha pensato un po', ma alla fine ha scoperto che il prossimo europeo che si giocherà dal 31 agosto al 17 settembre del 2017 poteva essere la sua occasione. Aveva già vissuto il veleno e il miele della carica di ct della Nazionale: male all'europeo di Karlsruhe nel 1993 (nono) quando aveva appena vinto il primo scudetto della carriera, ne vincerà altri due con la Virtus Bologna e uno a Treviso. Meglio ad Atene due anni dopo anche se fu ancora Aza Petrovic, come a Torino questa estate, a negargli con la Croazia di Kukoc, Radja, Komazec le finali nel torneo vinto dalla Jugoslavia. Quell'Italia arrivò quinta battendo la Spagna. Ma era pronta per far parlare dei suoi campioni due anni dopo a Barcellona pur perdendo la finale contro la Jugoslavia, ma dopo aver eliminato la Russia di Sergei Belov. Erano le basi per la squadra con Myers e Fucka che con Tanjevic vinse l'europeo a Parigi nel 1999.

Ha sempre avuto bisogno di tempo per trovare la verità sulla sua strada, 10 titoli fra Italia e Russia, 4 coppe dei campioni, 2 a Bologna 2 a Mosca.

Se ne era andato dall'Italia molto depresso, ci ha pensato, ne ha parlato con il suo capo allenatore Popovich e con RC Buford agli Spurs e poi ha detto continuo. Petrucci aspettava questa risposta e adesso tutto potrebbe andare a posto, rivedendo gli errori suoi e di tutto il nostro basket, che spacciava l'ultima nazionale come la più forte di sempre, per l'eliminazione nel preolimpico.

Rifarà la squadra, magari anche quella tecnica, senza preoccuparsi se davvero ci saranno tutti perché la sua idea, da sempre, è non dipendere da nessuno.

Vedrà tanti video, parlerà con Gallinari e Belinelli che sono rimasti nella NBA, valuterà il rendimento europeo di Datome, Hackett, Melli, Gentile, magari anche quello di Bargnani che ora è a Vitoria, nei paesi baschi, anche se è difficile che punti ancora su di lui.

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