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Italia, che fatica in Albania Testa di serie con il minimo

Candreva risolve un'altra partita sotto tono. Buono solo il risultato che ci consentirà un sorteggio morbido

Italia, che fatica in Albania Testa di serie con il minimo

Quando il pallone calciato da Candreva è finito nella porta albanese, i fantasmi di un sorteggio dei playoff in salita sono improvvisamente svaniti. Anche se Ventura, complice anche la tensione del momento, ha preferito l'aplomb al solito pugno in alto per festeggiare il gol, mentre tutti gli azzurri sono corsi ad abbracciare l'interista eroe della notte di Scutari.

L'Italia torna in patria con quel successo che serviva per regalarci almeno qualche giorno di serenità. E ad allontanare i cattivi pensieri (federali e non) su un congedo anticipato di Ventura. Ma i dubbi su questa squadra restano, soprattutto a livello di gioco (che va a singhiozzo, specie se i centrocampisti non sono in grado - anche per merito degli avversari - di costruire). Sarà per il modulo, sarà per le assenze, sarà per la poca lucidità figlia di un momento psicologico molto difficile, ma le prospettive azzurre verso i playoff restano poco rosee. Se non altro a Scutari, si vede un po' di grinta, scaturita dai continui confronti di questi giorni. Anche se la prestazione resta ancora al di sotto delle aspettative. L'appello dei senatori ai più giovani dovrà servire di monito ora che l'asticella si alzerà ancora: il doppio confronto di novembre sarà la cartina tornasole di quanto Ventura ha in mano questa squadra e di quanto il gruppo ha ancora voglia di seguire il suo ct.

Essere testa di serie - insieme a Danimarca, Croazia e una tra Svizzera e Portogallo - ci darà il vantaggio di un avversario non impossibile (che uscirà dal quartetto composto dalle due Irlande, dalla Grecia e dalla Svezia), ma da qui a un mese Ventura dovrà sperare in ritorni importanti. A cominciare dai centrocampisti titolari De Rossi e Verratti. Dovrà recuperare alla causa il Florenzi jolly insostituibile per qualsiasi allenatore, Marchisio e la giovane promessa Pellegrini, passando magari all'improbabile - al momento - ripescaggio del fido Belotti: anche in caso di miracolo, il torinista non avrà la condizione fisica ideale per affrontare la doppia sfida da dentro o fuori.

Albania generosa e a tratti pericolosissima, una squadra nemmeno lontana parente di quella affossata in 27 minuti tre giorni prima ad Alicante dalla Spagna. Buffon deve compiere due parate importanti su Grezda, Bonucci e Chiellini deve risolvere un paio di situazioni complicate in area. Italia al solito ritmo basso per almeno un'ora, senza i guizzi di Insigne che si accende a tratti, il gol prezioso di Candreva (il settimo in azzurro, il primo in stagione), un'altra notte opaca di Immobile che fallisce due occasioni a due passi dal portiere Berisha. Note positive da Eder e da Candreva, che potrebbero candidarsi per una maglia da titolare nelle due gare di novembre. Ma intanto l'Italia, non brillante ma vincente, deve ripartire da questo successo per allontanare le negatività. «È stato un altro piccolo passo avanti, anche se sul piano della gestione e della personalità buttiamo ancora via un sacco di palloni - così Ventura alla fine -. Sono contento perché c'è stata la ricerca di ritrovare tempi e situazioni. La mia non esultanza sul gol? Ero felice dentro, mi sembrava giusto che fossimo finalmente in vantaggio.

Abbiamo dei limiti al momento per qualche emergenza di giocatori, ma come ero fiducioso prima quando c'erano dei momenti definiti drammatici, sono fiducioso ora che sono un po' meno drammatici».

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