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Je suis européen

V a bene la meritocrazia, più interpretativa di quanto si pensi, ma ci vuole il coraggio di un pokerista per assegnare al turco Cuneyt Cakir l'ottavo degli Europei Italia-Spagna, che quattro anni fa valeva il titolo. Il calcio vive di dietrologia. E spesso i retropensieri tracimano nei sospetti. Come sapete il tonfo dell'Italia con l'Irlanda ha precluso la qualificazione della Turchia che già si sentiva al turno successivo: «Impensabile un passo falso degli azzurri», diceva Terim, nostra vecchia conoscenza. Infatti. Immaginatevi quindi il rancore del popolo turco nei confronti della nostra nazionale, accusata di aver favorito gli irlandesi. Per corroborare questa fantastica tesi, costata la prima sconfitta a Conte in una gara ufficiale, i nipotini degli ottomani ricordano l'abbraccio caloroso di Conte e Buffon al tecnico O'Neill. Ma si dimenticano, ahiloro, del palo colpito da Insigne sullo 0-0. In sovrappiù accusano il ct italiano di essersi vendicato della sconfitta subita dalla Juventus, sua precedente squadra, sul campo allagato del Galatasaray nella massima competizione europea. Tutto il mondo è paese.

Ecco perché il designatore Collina, confermato per altri sei anni al vertice dell'Uefa, avrebbe potuto agire con maggiore prudenza affidando la partita ad un altro arbitro, per esempio allo svedese Jonas Eriksson. Ma lui la pensa diversamente, di queste considerazioni non gli importa nulla. Anzi. E' convinto di aver consegnato la partita più delicata degli ottavi a colui che considera il miglior fischietto in circolazione. Un anno fa lo designò alla finale di Champions League, Barcellona-Juventus, finita con il successo dei catalani per 3-1. Qualche mese fa gli ha permesso di stabilire un particolare record mandandolo ad arbitrare due delle quattro semifinali di Champions League: l'andata di Manchester City-Real Madrid ad aprile, il ritorno di Bayern Monaco-Atletico Madrid a maggio. Mai successo. Ad agosto sarà ai Giochi. E' il segno di quanto Collina apprezzi Cakir che pure s'era reso protagonista d'un grossolano errore in Manchester United-Real Madrid del marzo 2013 quando espulse Nani per un fallo inesistente su Arbeloa: una allucinazione bella e buona. Fatto sta che gli uomini di Ferguson, con un uomo in meno, subirono il sorpasso e addio coppa. Per Collina soltanto un errore di giornata visto il percorso approntato a Cakir.

Incrociamo le dita e fidiamoci dell'arbitro turco, in particolare della sua forte personalità e della sua indubbia onestà intellettuale.

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