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Alla Juve bastano 3 minuti per fare il record dell'anno

Cagliari inesistente, tutto troppo facile per i bianconeri Allegri e Conte uniti dall'impresa: 95 punti nel 2014

Alla Juve bastano 3 minuti per fare il record dell'anno

Scampagnata in Sardegna, ci mancavano porcetto e Cannonau e la festa era completa. Zeman ha fatto il tifoso della Juve, del resto lo è, inventandosi novità che hanno reso ancora più perforabile la sua difesa, la Signora ha giocato un quarto d'ora, il tanto per togliere la ragnatela alla vena da goleador di Tevez e Vidal, eppoi ha navigato in chiare, verdi, dolci acque del Sant'Elia che, ancora una volta, ha dato soddisfazione ad Allegri: non importa su quale panchina sieda.

Juve che parte per Doha, in attesa del Napoli e della Supercoppa, con un tesoretto in classifica e i suoi tesori lucidati a nuovo. Cagliari e il Cagliari non le avranno dato esatta dimensione della sua forza, ma le hanno permesso di riassettare i suoi cannoni: tre gol decisivi dopo tre pareggi consecutivi, il titolo di regina della statistica rimasta in testa alla classifica per un anno intero e il record di 95 punti, assommati sempre in un anno solare. Almeno una ragione perchè Allegri e Conte possano darsi la mano: metà per uno e la Juve ha sorpassato i 92 punti dell'Inter i 94 della Juve di Conte. Record in comproprietà, alla faccia degli sgarbi e sgarbetti che Agnelli e Marotta stanno tirando alla nazionale del ct, con le solite scuse da calcio di periferia europea e mondiale.

Difficile dire qual sia il livello del calcio di ieri a Cagliari. Zeman ha provato quattro stopper in difesa e nemmeno uno che valesse la scelta, con un 4-4-2 insolito e mal interpretato dai suoi giocatori. La Juve ha provato subito a sciogliere il motore, Pogba in panchina, Llorente in campo con un colpo di testa a mostrar la presenza. Cragno, il portiere cagliaritano, ci ha messo la paratona, salvo farsi infilare quasi da pollo, dopo 5 minuti della ripresa, quando lo spagnolo ha fatto il centravanti ariete e ne ha cavato la sua rete (giravolta e tiro fra gambe e braccia): terza della Juve e quarta per lui nelle partite giocate contro i sardi. Squadra portafortuna, senza bisogno di dare la camomilla ai difensori cagliaritani che devono averne bevute razioni abbondanti prima di cominciare.

La Juve ha scoperto il materasso e ne ha approffittato: dapprima con una palla che ha creato caos in area, prima di finire sul piede tap-in di Tevez: ed ora i gol di campionato fanno pari col numero di maglia. Poco più tardi, lasciando che Vidal piazzasse pallone da fuori area, con un colpo da radar per infiocchettare precisione e bellezza del gol. Cagliari steso e troppo disteso. Ekdal ha provato a metterci pepe al tiro e Buffon si è esibito nella miglior parata della sua partita. Ma squadra senza aggressività, nemmeno stesse giocando in allenamento: troppo bello e troppo facile per la Juve. Allegri ha cercato prove generali in vista di tempi peggiori, la difesa ha lasciato qualche spazio al sonnolento Ibarbo e a Cossu nella ripresa, e si è fatta infilare da pollastrella, quando Rossettini è andato a colpire di testa un pallone inviato dal cross di Cossu, anticipando Vidal. Sì, certo, la faccia di Buffon ne è uscita delusa, ma è stato il tanto per farsi andare di traverso un po' di caffè. Niente più.

Diverse le altre impressioni, sebben attenuate dalla mollezza del Cagliari. Il centrocampo ha giocato in souplesse, Pirlo ha allungato palloni a modo suo, Vidal ha ritrovato verve non solo il gol (5°in campionato), Pereyra è un bel assaltatore, ha sfiorato anche la quarta rete. Per dire quanto fosse morbido il Cagliari sulle fasce, bastava guardare Lichtsteiner tornato ad una serie di cross, e di prepotenti discese, che non riuscivano da mesi. Che poi lo svizzero non sia buon guardiano difensivo è risaputo e ieri lo ha dimostrato Avelar: gol sfiorato nel finale. La Juve, invece, ha riprovato Morata per i soliti spiccioli di match e il poveretto si è mangiato un'occasione. In complesso prove generali per il Napoli: il Cagliari ha fatto da sosia nelle mollaggini difensive, la Juve ha lasciato intravedere le sue crepe all'attacco di Benitez.

Come sempre, la parola va alla miglior difesa.

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