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Una Juve in bianco e nero Dybala e la Joya in attacco De Ligt e i buchi in difesa

L'argentino da precario sul mercato a fenomeno L'olandese da pezzo pregiato ad anello debole

Una Juve in bianco e nero Dybala e la Joya in attacco De Ligt e i buchi in difesa

Torino La ruota gira, dicono. E il mondo cambia. Velocemente. Quello che in estate pareva bianco, adesso è nero. E viceversa. Senza esagerare, per carità. Però è un fatto che Paulo Dybala e Matthijs De Ligt rappresentino oggi il ribaltamento di certezze che parevano consolidate. La Joya meglio non dimenticarlo era diventato un giocatore da piazzare altrove. Più o meno ovunque, anzi. Una plusvalenza da incassare: a bilancio pesava una quindicina di milioni mal contati, spedirlo in Inghilterra (United, Tottenham) per 70-80 avrebbe sistemato i conti bianconeri ed è per quello che Paratici si è speso. Lui ha invece alzato le barricate e adesso eccolo qui, osannato dalla Stadium al momento della sostituzione, nel finale del match vinto grazie a una sua doppietta contro la Lokomotiv Mosca. Dettaglio non da poco: pochi giorni fa aveva segnato anche all'Inter, avversaria per eccellenza del popolo bianconero. Dall'altro lato, appunto, De Ligt: vent'anni compiuti ad agosto, predestinato e inseguito da tutti i top club europei. Professione difensore, buttato nella mischia ogni tre giorni perché Chiellini è ai box, Demiral ha ancora meno esperienza di lui e Rugani non offre le stesse garanzie.

«Matthijs diventerà uno dei migliori al mondo, se non il migliore ha ribadito ancora martedì sera Bonucci - Bisogna lasciarlo tranquillo. Ha dovuto accelerare il suo ambientamento ed è normale che accusi qualche difficoltà: i movimenti che gli venivano chiesti all'Ajax erano del tutto differenti da quelli che vuole Sarri. Sbagliamo tutti, chi più e chi meno. L'importante è lavorare e vincere». Se qualcuno insomma continua a storcere il naso, affari suoi. Pur non dimenticando che il suo cartellino è stato pagato 75 milioni (più una decina di oneri accessori), che tra i difensori solo Maguire e Van Dijk sono costati di più e che il suo stipendio (fino al 2024) chiama 8 milioni a stagione, 12 se verranno centrati alcuni bonus: «Penso di aver giocato bene, senza commettere troppi errori ha spiegato lui alla stampa olandese - Non capisco le critiche e comunque non mi interessano granché. Dovevo solo fare il mio lavoro, ovvero difendere. La Lokomotiv non ha quasi mai tirato in porta». Di sbavature in realtà ce ne sono state sia martedì (anche nell'azione che ha permesso ai russi di passare in vantaggio) che in alcuni match precedenti: farne un dramma sarebbe sciocco, ignorarle risulta però impossibile viste le attese che ne hanno circondato l'arrivo sotto la Mole.

Il tutto, mentre Dybala se la gode e basta: «Avevo bisogno di questi due gol, ma possiamo fare ancora di più». L'estate del possibile addio è alle spalle, il contratto in scadenza nel 2022 pare possa essere anche allungato, il fidanzamento con Oriana Sabatini (nipote dell'ex tennista Gabriela) prosegue a gonfie vele e i numeri gli sorridono: tra i marcatori della Juventus in Champions (o Coppa Campioni) solo Del Piero (44), Trezeguet (28), Platini e Inzaghi (17) hanno segnato più dei 13 gol della Joya.

Lanciato all'inseguimento.

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