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"Juve da Champions, ma noi non siamo inferiori"

Difesa blindatissima, i portoghesi vogliono l'impresa. Espirito Santo: "Possiamo eliminarli"

"Juve da Champions, ma noi non siamo inferiori"

Oporto «La Juventus è una delle tre-quattro squadre più forti d'Europa, ma il Porto è consapevole di poterla eliminare». Nuno Espírito Santo non usa giri di parole, facendo eco al pensiero della stampa portoghese e della tifoseria stessa dei Dragoes. In sintesi: la Juve è una squadra di altissimo livello, ma il Porto fiuta aria d'impresa. E in effetti una squadra che da ottobre in poi ha cambiato totalmente marcia, che vanta solo 11 gol subiti in 22 gare di campionato e che nelle ultime tre gare di Champions non ha subito gol, ha motivi per credere di potersi giocare l'accesso ai quarti di finale. «Non prendiamo mai gol, la squadra ora sta giocando bene e non è inferiore a nessuno». Questo il coro comune dei commercianti locali sulle rive del fiume Douro, dove si riuniscono spesso a festeggiare le vittorie tutti i sostenitori lusitani.

Al Do Dragao, tutto esaurito nei suoi 50 mila posti, il Porto è consapevole di poter ottenere lo scalpo pregiato. «Abbiamo preparato bene la partita e vogliamo passare il turno». Anche André Silva, probabilmente il giocatore più talentuoso tra i portoghesi, ci crede. «Secondo me si affrontano due squadre molto forti - precisa Espírito Santo - tra le più forti d'Europa. Noi siamo una squadra, giovane, unita, che lavora, che si sacrifica e si impegna per un unico obiettivo: vincere le partite». Il Porto, in effetti, è migliorato molto negli ultimi mesi. Non perde da fine settembre, ha ormai agganciato il Benfica in vetta al campionato portoghese (solo un punto di ritardo dalla squadra di Lisbona) e in casa ha perso solo una volta quest'anno. «Siamo cresciuti, abbiamo acquisito consapevolezza in noi stessi - chiosa il tecnico portoghese - Ora non abbiamo limiti. E se la Juventus gioca con i suoi migliori giocatori, per noi è meglio: possiamo confrontarci e verificare il nostro vero valore».

Il dado è tratto, la sfida è aperta.

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