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Juve diversa, stessa Juve. E fa sua la Supercoppa

Lazio ko. I nuovi a segno: Mandzukic e Dybala su assist di Pogba e tra i rimproveri di Allegri Max: "Tre grandi sono andati via, ma che carattere i miei ragazzi... Il campo? Pessimo"

Juve diversa, stessa Juve. E fa sua la Supercoppa

Si riparte da dove si era finito. La bandiera della Juve viene piazzata anche a Shanghai, a dimostrazione che il gruppo bianconero - nonostante i tanti cambi in rosa con la società che guarda al futuro - non ha perso la sua anima vincente che l'ha resa la dominatrice assoluta del panorama calcistico italiano negli ultimi 4 anni. Che si giochi in Italia o a 11mila chilometri di distanza cambia poco, anche se Pirlo, Vidal e Tevez non fanno più parte della truppa di Allegri. I protagonisti della trasferta cinese sono i volti nuovi, quelli chiamati a far dimenticare i campioni che hanno svestito il bianconero: Mario Mandzukic si conferma uomo da finali di Supercoppa (il croato aveva regalato quella tedesca al Bayern e quella spagnola all'Atletico Madrid), Paulo Dybala al quale bastano dodici minuti per zittire, almeno per ora, gli scettici che ritengono troppi i 40 milioni spesi per l'argentino. Ci hanno messo poco ad ambientarsi, ci hanno messo ancora meno a consentire alla Juve di continuare la striscia di successi.

Settima Supercoppa italiana per la Signora (record assoluto), quinta volta che un club fa la tripletta con scudetto e Coppa Italia, Allegri eguaglia Benitez e Capello che avevano vinto due volte il trofeo con squadre diverse. Il tutto in una cornice surreale, tra spettatori rumorosi, forte vento e campo pessimo (no dei cinesi alla Lega calcio per farlo sistemare dall'agronomo e dai giardinieri arrivati dall'Italia).

«Era importante partire con il piede giusto, serviva una gara di carattere e l'abbiamo fatta nonostante il terreno di gioco che ha impedito lo spettacolo - così Allegri -. Quest'anno dobbiamo pazientare nella crescita di questo nuovo gruppo: sono andati via tre grandi, sono arrivati giocatori giovani e bravi con Khedira e Mandzukic di caratura europea per ottenere risultati importanti. Il mercato? Ci vogliono elementi per costruire un gruppo che possa avere un futuro per i prossimi 4-5 anni. Servono rinforzi da Juve per stare al top». «Abbiamo gettato le basi per rivincere tante volte negli anni», l'ottimismo di Buffon.

Partita equilibrata e dai ritmi bassi decisa nei quattro minuti centrali della ripresa: la zuccata di Mandzukic, poco prima ipnotizzato da Marchetti, che sovrasta nel salto Basta e de Vrij (giocata che ad esempio a Tevez non sarebbe potuta riuscire per evidenti questioni di altezza), la botta di sinistro di Dybala - inserito un po' a sorpresa solo in corso d'opera da Allegri - sull'assist di un Pogba stratosferico che ha subito onorato al meglio il numero 10 che indosserà in questa stagione. Juve spietata e vincente anche se non al top, Lazio che fa scena muta o quasi (tre mesi fa in Coppa Italia giocò la sfida alla pari) e in chiaro ritardo di condizione. Situazione non ideale a nove giorni dal preliminare di Champions.

«Fatemi giocare, sono sicuro che farò una grande stagione», aveva assicurato il gigante croato che inizia con un gol dei suoi. Il rabbioso sinistro condito poi da uno smagliante sorriso è invece il biglietto da visita del Joya: l'ex attaccante del Palermo chiude i conti con una rete dedicata alla famiglia e alla sua ragazza. «Un'emozione indescrivibile, un giorno indimenticabile, gol e vittoria in una finale», così Dybala. E pazienza se Allegri gli ha lanciato un urlaccio per un tunnel di troppo: «Pensavo che la palla passasse, gli ho chiesto scusa a fine partita». «È il pregio dei ragazzi, sono spensierati quando sono giovani e manca loro un po' di esperienza in certi momenti - dice Allegri -. Ma Dybala è un ragazzo sveglio, capirà alla svelta...».

6 BUFFON Dice che vorrebbe andare a vivere in Cina, tra un po': se gli attaccanti avversari gli faranno il solletico come quelli della Lazio, potrebbe restarci fino a 50 anni.

6,5 BARZAGLI Impiega dieci minuti per entrare in partita: quando lo fa, ridiventa la solita sicurezza.

6,5 BONUCCI Gioca con il piglio del veterano.

6 CACERES Solito jolly difensivo.

6 LICHTSTEINER Buona gamba.

6,5 STURARO Assist per il gol di Mandzukic (45' st PEREYRA sv ).

6 MARCHISIO Fatica a dare il ritmo giusto alla squadra.

7,5 POGBA Accelerazioni da quattrocentista, con la 10 sulle spalle che gli dona eccome. Più una leadership dichiarata, un assist per Mandzukic che avrebbe meritato altra sorte, un destro uscito di nulla e il cioccolatino per Dybala.

6 EVRA Migliora in corso d'opera.

4,5 COMAN Preferito a Mr. 40 milioni Dybala, non rende per il talento di cui è accreditato (16' st DYBALA 6,5: risponde alle strigliate con il sinistro che chiude la gara).

7 MANDZUKIC Mai pericoloso nel primo tempo, a inizio ripresa si divora un gol fatto. Si riscatta con il pezzo forte del suo repertorio, ovvero il colpo di testa (35' st LLORENTE sv ).

6,5 All. ALLEGRI Al di là della scelta di Coman, azzecca tutte le mosse.

Marcatori: 24' st Mandzukic, 28' st Dybala.

Juventus: Buffon; Barzagli, Bonucci, Caceres; Lichtsteiner, Sturaro (45' st Pereyra), Marchisio, Pogba, Evra; Coman (16' st Dybala), Mandzukic (35' st Llorente). All. Allegri.

Lazio: Marchetti; Basta, de Vrij, Gentiletti, Radu; Onazi, Biglia, Cataldi (30' st Kishna); Candreva, Klose (17' st Djordjevic), Felipe Anderson (43' st Morrison). All. Pioli.

Arbitro: Banti.

Spettatori: 70.000.

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