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Juventus campione d'Italia: quinto scudetto di fila

Juventus campione d'Italia: quinto scudetto di fila

Al 44' st l'Olimpico è una bolgia. Nainggolan regala la vittoria alla Roma sul Napoli. Grande festa giallorossa. Ma è soprattutto una festa bianconera, con la Juventus che vince il campionato, il quinto di fila, con tre giornate di anticipo. Il Napoli di Sarri non riesce a fare punti a Roma e con questo ko rischia ora anche il secondo posto. Il Napoli resta infatti a 73 punti, a -12 dai bianconeri di Allegri e solo a +2 sulla Roma (che sale a 71) e ha anche lo scontro diretto a favore. Quello conquistato oggi è il 32° scudetto per la Juventus. I bianconeri precedono Inter e Milan, 18 a testa, poi più indietro il Genoa (9), Torino, Pro Vercelli e Bologna (7), Roma (3), Fiorentina, Napoli e Lazio (2), Casale, Novese, Verona, Sampdoria e Cagliari (1).

Come avvenuto nei lontani anni Trenta, con cinque scudetti vinti tra il 1931 ed il ’35 (e come fece anche il Grande Torino dal 43’ al 49’), la Juventus è riuscita a ripetere un'impresa straordinaria. Un campionato, quello vinto quest'anno, profondamente diverso dai 4 precedenti. Questa volta, infatti, i bianconeri erano partiti malissimo. Poi la rimonta irresistibile, con 16 successi uno dietro l’altro, il sorpasso sul Napoli nel confronto diretto e, infine, l’allungo decisivo con la vittoria per distacco.

E dire che a un certo punto della stagione il 3° posto sembrava il massimo obiettivo raggiungibile. All’assemblea degli azionisti (23 ottobre 2015) la Juventus era addirittura 14^. "Una posizione inaccettabile", aveva tuonato il presidente Andrea Agnelli, pur confermando piena fiducia nel mister Allegri. E mai scelta fu più azzeccata. Spronata dal tecnico livornese, infatti, la Juventus ha ingranato la quarta e, piano piano, è risalita fino alla vetta.

I bianconeri avevano messo in conto qualche difficoltà dopo la strepitosa stagione con scudetto, Coppa Italia e finale di Champions. In un colpo solo, infatti, avevano perso tre big: Tevez, Pirlo e Vidal, con 10 nuovi giocatori in rosa. Ma la Juventus aveva tenuto Pogba, soffiato Dybala alla concorrenza e, con largo anticipo, si era assicurata la classe e l’esperienza di Mandzukic e Khedira. Un segnale di allarme era suonato d’estate, dopo la sconfitta nell’amichevole con il Marsiglia: "C’è una brutta aria intorno alla Juve", aveva detto Allegri. Ma poi era arrivato il successo, a Shangai nella Supercoppa con la Lazio. Il campionato però, con Marchisio e Morata fuori per infortunio, era iniziato malissimo. Debutto choc: 0-1 con l’Udinese - il primo inizio con sconfitta in casa nella storia bianconera - squadra a zero punti anche dopo 180’, avendo perso contro la Roma. E solo un pareggio alla terza giornata, 1-1 con il Chievo, con i fischi nell’intervallo e Buffon a rabbonire i tifosi arrabbiati, molti già con pollice verso nei confronti di Allegri. Alla quarta giornata il primo successo, 2-0 sul Genoa, ma già prima i bianconeri avevano rialzato la testa, vincendo a Manchester in rimonta contro il City. Tutto risolto? Sul piano dei risultati no, ed ecco un nuovo passo falso allo "Stadium", l’1-1 con il Frosinone, e poi la sconfitta a Napoli. Alti e bassi fino alla 10^ giornata: Juve ko a Sassuolo, quarta sconfitta stagionale e in apparenza addio sogni di gloria. "Pazienza, bisogna avere pazienza", aveva predicato Allegri, senza riuscire a convincere i critici più scettici. Ma proprio nel punto più basso - "primo tempo indegno, siamo stati indecorosi", aveva ammesso Buffon con un’autocritica senza alibi - è scattata la molla. Ritiro anticipato: "Ci siamo guardati negli occhi, abbiamo discusso e abbiamo capito cosa avremmo dovuto fare, quali errori stavamo commettendo", hanno poi spiegato molti giocatori bianconeri.

La svolta all’ultimo minuto del derby, giocato per la prima volta dopo tanti anni dietro al Torino in classifica. All’ultimo assalto, tocco in spaccata di Cuadrado e la palla è rotolata in rete. È stato l’inizio della riscossa bianconera: 15 vittorie consecutive, contro grandi e piccole, l’esplosione di Dybala, il ritorno a grandi livelli di Pogba e una la difesa di nuovo granitica. La rincorsa è diventata esaltante, un sorpasso dietro l’altro. Alla fine davanti era rimasto solo il Napoli, ma l’equilibrio dello scontro diretto, giocato a Torino, è stato rotto da Zaza, quando la partita sembrava incanalata verso lo 0-0. Napoli superato, Juve di nuovo regina. Dopo di allora un solo mezzo passo falso, lo 0-0 di Bologna, 24 vittorie in 25 partite, un nuovo allungo quando il Napoli è naufragato a Udine.

"Dico sempre che si si cresce solo attraverso le difficoltà: riguardo il nostro percorso, sono ancora più orgoglioso!". Il tecnico della Juventus, Massimiliano Allegri, celebra così, su Twitter, il quinto scudetto consecutivo. L’allenatore bianconero ricorda sul social il post che aveva pubblicato il 23 agosto, con la Juventus inaspettatamente in difficoltà ad inizio stagione. "La serie A - aveva scritto - non è la finale dei 100 metri ma una maratona: serve pazienza per trovare il ritmo giusto".

Il capitano della Juventus, Gigi Buffon, celebra così la vittoria: "Il primo scudetto è quello che fa godere di più, ma questo è stato senz’altro il più bello. È stato epocale. Lo abbiamo conquistato con valori che vanno oltre la tecnica. Mi auguro che possa diventare ordinaria amministrazione...".

Su Twittersi fa sentire anche Andrea Agnelli, presidente bianconero: "Tutti pronti a celebrare il nostro funerale. Invece... semplicemente abbiamo scritto la storia!". "Gruppo infinito...

#finoallafine", aggiunge Agnelli, che posta un cuore accanto al 5, il numero degli scudetti bianconeri consecutivi.

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