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Juventus, Emre Can: "Non sono contento, gioco poco"

Emre Can è la faccia triste della Juventus di Maurizio Sarri. Il tedesco si è sfogato dopo Germania-Argentina: "L'anno scorso giocavo di più, non sono felice in questo momento"

Juventus, Emre Can: "Non sono contento, gioco poco"

La Juventus di Maurizio Sarri sta volando sia in campionato che in Champions League e in queste prime nove partite stagionali, quasi sempre, ha dimostrato di avere già un'identità ben precisa ed un gioco ben definito. La rosa bianconera è molto profonda sia a livello quantitiativo che qualitativo: basti pensare che contro l'Inter in panchina c'erano giocatori del calibro di Rodrigo Bentancur, Adrien Rabiot, Aaron Ramsey, Emre Can, Gonzalo Higuain e via discorrendo. Il tutto senza dimenticare gli infortuni di Danilo, Mattia De Sciglio e soprattutto Douglas Costa che dopo la sosta per le nazionali tornerà a piena disposizione del suo allenatore e dei suoi compagni.

Sarri sta facendo sentire tutti importanti e sta dando a tutti la chance di mettersi in mostra tranne a Mario Mandzukic, ormai ai margini del progetto e che a gennaio dovrebbe lasciare Torino per approdare in Premier League, campionato fortemente voluto dal gigante croato. In casa Juventus, ad oggi, c'è solo uno scontento, ovvero Emre Can che qualche settimana fa aveva espresso tutta la sua amarezza per essere stato tagliato fuori dalla lista Champions. Il suo sfogo in Germania aveva fatto rumore con Sarri che in maniera molto sapiente aveva subito gettato acqua sul fuoco.

Emre Can è entrato in campo contro l'Inter nell'ultima giornata di campionato e nella serata di ieri ha giocato l'amichevole tra la Germania e l'Argentina terminata sul 2-2. L'ex centrocampista del Liverpool ha ancora una volta espresso il suo malcontento per il poco utilizzo in questa stagione: "Non sono felice in questo momento, non gioco molto a differenza della scorsa stagione quando fui impegnato anche in partite importanti per la Juventus offrendo un buon rendimento. Non ho avuto occasioni in questa stagione. Ma ora penso che quando tornerò nel mio club avrò di nuovo delle possibilità di giocare. Sono decisamente grato a Joachim Low, perché mi ha chiamato in nazionale anche se non sono stato impiegato molto nella Juve”.

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