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Juventus, parla un capo ultrà: "Con il bagarinaggio ho acquistato due case"

Il leader di uno dei gruppi della curva Sud della Juventus ai microfoni di Report ha svelato il business dietro l'attività di bagarinaggio: "Il club ci ha sempre dato delle quote di biglietti, per il quieto vivere e c'è un giro d'affari altissimo. Io mi sono comprato due case e l'Audi"

Juventus, parla un capo ultrà: "Con il bagarinaggio ho acquistato due case"

La Juventus sta vivendo una stagione esaltante dal punto di vista dei risultati visto che ha ottenuto dieci vittorie e un pareggio nelle undici uscite tra campionato e Champions League. La querelle Cristiano Ronaldo e soprattutto l'inchiesta Alto Piemonte sull'infiltrazione della 'ndrangheta nella curva sud bianconera, però, sta disturbando e non poco tutto l'ambiente. Se per CR7 quella è una vicenda strettamente privata, questa è diventata ormai di dominio pubblico con un presunto rapporto torbido e poco chiaro tra i dirigenti bianconeri, i tifosi e appunto la 'ndrangheta per quanto concerne un sistema di bagarinaggio dei biglietti attivo anche in questo 2018.

La Juventus si sarebbe messa a disposizione per fornire agli ultrà delle cospicue quote di biglietti perchè li rivendessero e ne traessero così guadagni e utili ottenendo come promessa l'impegno a non commettere della azioni violente: sono queste le conclusioni della Corte d'Appello sulla vicenda Alto Piemonte. Secondo le ricostruzioni di Report, inoltre, lo stadio bianconero sarebbe una zona franca per gli ultrà dove ogni gruppo organizzato ha un suo leader pluripregiudicato e secondo la Digos legato alla criminalità organizzata. Andrea Puntorno, a capo dei "Bravi Ragazzi" ha infatti ammesso come la Juventus fosse a conoscenza di tutto: "Il club ci ha sempre dato delle quote di biglietti, per il quieto vivere. Il business che c'è sotto vai dai 25 ai 40.000 euro a settimana. Io con lo stadio ho acquistato due case, un panificio e l'Audi"

Il programma di Rai 3 ha poi anche parlato del ruolo centrale di Rocco Dominello, leader dei Drughi, che è stato condannato a sette anni per associazione mafiosa. Inoltre, si è puntata l'attenzione su Raffaello Bucci, ex ultrà e poi collaboratore della società bianconera, morto suicida il 7 luglio 2016, poche ore dopo essere stato ascoltato dagli inquirenti. La cosa fondamentale è che né la Juventus, né i suoi dipendenti o collaboratori sono mai stati indagati, accusati o rinviati a giudizio per quanto emerso in tale inchiesta.

Per quanto concerne il procedimento sportivo, invece, è stato condannato l'ex direttore commerciale della Juventus Francesco Calvo e anche il PresidenteUma per violazione della normativa sulla vendita dei biglietti da parte del club.

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