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La Juventus è solo Vlahovic. Allegri, faccia da mea culpa

Il serbo regala la vittoria dopo un mese. Ma che sofferenza. E Max nel dopo gara "ammette" implicitamente la sua fatica

La Juventus è solo Vlahovic. Allegri, faccia da mea culpa

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Il tono di voce e la mimica facciale con cui, terminata da poco la partita, Allegri commenta la vittoria della Juventus contro il Frosinone (3-2) dicono tutto: parole quasi sussurrate e sguardo basso. Del resto, se non fosse stato per un colpo da biliardo trovato da Rugani a quindici secondi dal termine angolo dalla sinistra, spizzata di testa di Vlahovic e intervento in spaccata del difensore sul secondo palo i bianconeri sarebbero stati fermati sul proprio campo da una squadra che ha la peggior difesa del campionato e che ieri non ha mai visto accendersi Soule, ovvero il suo giocatore con maggior talento. «Abbiamo preso due gol evitabili il commento del tecnico, che grazie alla vittoria di ieri ha superato quota mille punti in serie A (1002), primo in assoluto a riuscirci ma dovevamo ripartire per non abituarci a perdere o a pareggiare troppo spesso. Fare bottino pieno non è mai facile: nell'arco di un mese siamo passati dal giocare una partita per lo scudetto a una come questa con tanta pressione addosso: abbiamo fatto tre punti e siamo più vicini alla Champions, pur se resta ancora parecchia strada da fare».

Detto fuori dai denti e ringraziando le difficoltà avute fino adesso dalle presunte big del campionato eccezion fatta per l'Inter, è in ogni caso pressochè impossibile che la Juventus non arrivi tra le prime quattro. Se poi avranno un seguito le parole pronunciate ieri da Giuntoli prima della gara («con la qualificazione alla Champions la nostra stagione sarà positiva e noi vogliamo tenere il mister: a tempo debito ci metteremo al tavolo per discutere del nostro futuro insieme»), lo si scoprirà strada facendo. Nel frattempo, va però detto che anche ieri la squadra ha faticato il non faticabile: difesa approssimativa, centrocampo a tratti surclassato e attacco dove il solo Vlahovic (arrivato a 15 gol, 9 dei quali nelle sei partite disputate nel 2024) vede la porta, mentre Chiesa continua a non azzeccare una giocata che sia una e il tridente dal primo minuto rimane un'utopia. «Federico deve migliorare la condizione e restare sereno», lo assolve Allegri. Il quale, se non fosse stato per l'infortunio patito da Rabiot (trauma al piede sinistro, mentre McKennie ha riportato una lussazione alla spalla), avrebbe anche ieri concesso pochi minuti ad Alcaraz: «Ha fatto buone cose, ma deve ancora capire tante cose specie in fase difensiva». La domenica bianconera va così in archivio con un mezzo sorriso e nulla più: le reti di Cheddira e Brescianini hanno spaventato (non solo) gli oltre 40.

000 dello Stadium, tornati a casa magari contenti per i tre punti ma certamente perplessi sulla futuribilità di questa Juventus.

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