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Kakà, l'affare non si fa. Ora resta solo Supermario

Galliani: "Troppe tasse, rinunciamo al brasiliano". E riparte la trattativa con il Manchester City. Marotta: "Llorente a luglio". E lavora su Drogba

Kakà, l'affare non si fa. Ora resta solo Supermario

«È saltata la trattativa per Kakà, quindi rinunciamo». Alle 19,23 di ieri, Adriano Galliani ha spento i riflettori spiegando che l'affare con il Madrid non è praticabile a causa della fiscalità. Insomma l'escamotage che gli avevano presentato per alleggerire l'onere dell'operazione non ha funzionato. Crollo dei sogni a Madrid, il brasiliano resta, li stupiva solo il comportamento del loro presidente: qualcuno vuole Kakà e Florentino Perez non si decide?

In quattro anni ha fatto 26 gol e ha inciso zero, prima la pubalgia, poi le incomprensioni con Pellegrini e infine gli scontri con Mourinho. A Madrid perfino Cristiano Ronaldo che ha già annunciato il suo addio a fine contratto ha più appeal del brasiliano. Ma il Milan ci credeva forte e anche Kakà che aveva accettato la riduzione del suo ingaggio della metà in cambio del totale controllo dei diritti di immagine. L'incontro fra Galliani e Paolillo, procuratore del giocatore assieme al padre Bosco Leite, aveva dato buone sensazioni, il brasiliano si era dichiarato disposto ad accettare tre milioni per questi sei mesi, sei milioni per la prossima stagione e altri sei per la successiva. In tutto 15 per un prestito gratuito di trenta mesi, totale 30 milioni, cifra che metteva paura con nubi all'orizzonte anche perché Perez, scocciato dalle accuse delle sua tifoseria, si era impuntato e Kakà a costo zero aveva deciso di non mollarlo. E un solo milione in più per il Milan era già troppo. Era anche questione di prestigio, Ricardino qui a zero euro era un'operazione che avrebbe dato lustro al club rilucidandone la sala trofei.

E adesso si punta tutto su Mario Balotelli, anche se Galliani ha dichiarato: «Un inglese, un brasiliano e un italiano...E forse non arriva nessuno dei tre». Secondo il Guardian però questa sarebbe la settimana decisiva per lo sbarco di Mario in Italia e ha anticipato che a ore dovrebbe iniziare gli incontri fra City e Milan. Sembra che Mansour, proprietario del City e del cartellino di Mario, si potrebbe accontentare di 28 milioni, quelli pagati all'Inter due anni fa. Mino Raiola, procuratore di Mario, naturalemnte nega tutto: «Non c'è nessuna trattativa per Balotelli e non ci sarà nessun incontro. E non è vero che il City ha chiesto 37 milioni perché nessuno ha chiesto Balotelli. Lasciatelo in pace, ultimamente non escono scandali e lui adesso è tranquillo». Il costo del cartellino è esorbitante, l'ingaggio di 4,5 a stagione è fuori range per il club, ma non è da escludere che Balotelli possa ugualmente raggiungere il Milan in prestito, magari anche subito. E Balo pare stia prendendo seriamente in considerazione l'idea di lasciare il City per dare una svolta alla sua carriera. «Al momento ci sono zero possibilità che si muova, il 31 gennaio chissà...», ha concluso Raiola, riaprendo una porta che sembrava chiusa a doppia mandata.

Chi ha incassato è Moratti, poco, ma ha incassato: «Paulinho? Pianificheremo il mercato con attenzione - ha risposto il presidente -. Facciamo un passo alla volta, ogni operazione dipende da quanto valga la pena farla, in Italia le cose costano molto e quindi non credo ne faremo». Infatti Nicola Bellomo ora è più vicino alla Roma che lo lascerebbe a Bari fino a giugno. E su Sneijder già sbarcato a Istanbul ha dettato frasi d'affetto: «Resterà sempre legato alle immagini più importanti dell'Inter, siamo fieri di averlo avuto con noi. Il mio intervento diretto? Faccio parte della società, può capitare che questo accada». Importanti dichiarazioni anche di Beppe Marotta che in realtà lavora sodo su Didier Drogba: «Abbiamo coinvolto l'Athletic Bilbao nella trattativa per Llorente. Sono ottimista, tranquilli, arriva, ma a luglio.

Cavani? È un affare per arabi e russi».

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