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La Kerber a sorpresa vince anche per la Graf

La tedesca ferma Serena Williams e le impedisce di raggiungere la connazionale a 22 slam

La Kerber a sorpresa vince anche per la Graf

nostro inviato a Melbourne - Il vero colpo vincente di Angelique Kerber è stato al primo turno: «Ho salvato un match point contro Misaki Doi ed è stato come andare dallo psicanalista. A quel punto non avevo più nulla da perdere».La nuova regina a sorpresa (e che sorpresa) degli Australian Open sarebbe insomma stata perfetta per Sigmund Freud e d'altro canto il professore aveva cominciato la sua carriera curando una donna, da lui definita «intelligente, intuitiva e dotata di senso dell'umorismo». Ecco, appunto: probabilmente giocava anche a tennis o qualcosa del genere. E di sicuro, se il padre della psicanalisi avesse visto questo gioco, avrebbe avuto notevole materiale in più. Angelique dunque entra nella galleria delle vincitrici di uno Slam nella serata in cui Serena Williams, ancora una volta, non riesce a raggiungere Steffi Graf a quota 22. A New York aveva trovato sulla strada del Grande Slam Roberta Vinci, qui a Melbourne invece una tedesca come l'attuale signora Agassi. La Kerber ha vinto con merito, Serena ha perso con stile, abbracciando la rivale ed arrivando in conferenza stampa col sorriso: «Sono felice per lei, se lo meritaì. E io mi devo rendere conto che non sono un robot, che non posso vincere sempre. Angelique adesso è la numero 2 del mondo e dopo il 2 c'è l'1: mi sa che devo stare attenta...».E dunque, com'è Angelique Kerber? Beh, innanzitutto una difficile da staccare dal microfono: lo sproloquio di ringraziamenti è stato quasi più lungo della partita. Anche perché a 28 anni «sono qui a festeggiare uno Slam e 'sta cosa suona pazzesca». Mancina e tosta, aveva detto che non avrebbe avuto nulla da perdere, ma da qui a battere Serena Williams ci voleva la prova perfetta. «In fondo però dirà poi in conferenza ridendo nel 2011 ero arrivata in finale agli Us Open superando la Pennetta. E quando ho visto Flavia vincere il titolo a settembre mi sono detta: perché non io?». Così ha raccolto anche qualche consiglio dalla stessa Graf («Il mio telefono sta esplodendo, ho visto che pure lei mi ha mandato un sms ma non l'ho ancora letto») ed ha giocato la finale femminile degli Australian Open più incredibile del tennis recente. E il match, invero, è stato sorprendente, finito 6-4, 3-6, 6-4 in 2 ore e 9 minuti: ha cominciato male Serena, ha avuto una pausa la Kerber nel secondo set. Poi, nel terzo, il livello è salito in modo pazzesco e sul 5-3 quando la tedesca è andata a servire , è entrato in campo Freud: la Williams ha fatto il controbreak, ma poi ha buttato via tutto chiudendo con una volée lunga e Angelique a terra in lacrime. La quale, bionda e solare, ringrazia: «Sono orgogliosa della mia squadra e della mia famiglia: non sono una persona facile e non sempre credo davvero in me stessa. Proprio nel 2011 ho perso 11 volte di fila al primo turno e stavo per mollare. Per fortuna ci sono loro». Del team, per la cronaca, fa parte anche Sigmund.Oggi: finale maschile Djokovic-Murray (diretta ore 9.

30 su Eurosport).

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