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Kimi, i 40 anni del fenomeno inspiegabile

Kimi, i 40 anni del fenomeno inspiegabile

Da domani i quarantenni che si ostinano a correre a trecento all'ora saranno due. Al nostro Valentino Rossi si aggiungerà il loro Kimi Raikkonen. Se il Dottore del motomondo è soprattutto nostro, il finto gelido della F1 è soprattutto loro. Di quei tifosi, inspiegabilmente tanti, che stravedono per lui. Forse perché è l'ultimo campione del mondo su Ferrari, anno 2007, forse perché uno dei tre, con Fangio e Scheckter, ad aver conquistato la corona al primo anno, forse perché ha sempre dato l'idea di non essere attaccato alla F1 pur rimanendoci incollato vent'anni. Salvo parentesi nei rally. I suoi tifosi dimenticano che se la Ferrari ha vinto meno di quanto avrebbe potuto, è anche per colpa sua: nella prima esperienza in rosso, per esempio, quando nel 2008 e 2009 all'improvviso «prese il suo posto il fratello gemello e senza talento...», così l'allora presidente Luca di Montezemolo spiegò ironicamente il suo scarso rendimento. E nella seconda esperienza a Maranello, dal 2014 al 2018. Basta vedere che cosa ha fatto in pochi mesi Leclerc per giudicare il rendimento del predecessore. Raikkonen è infatti uno splendido ex fenomeno, ex talento e però incomprensibile caso di amore incondizionato e longevità sportiva in una F1 da sempre divoratrice di piloti. Romantico fu come arrivò nel Circus: con una licenza a tempo, sei Gp, al primo errore via, concessa dopo lunghe riflessioni perché mai era accaduto che l'ok alla F1 venisse dato a un pilota che, su monoposto, aveva corso solo 23 gare (Renault). Vincendone la metà, però. Tant'è che alla fine del test in cui si rivelò al mondo, nel 2000, al Mugello, tale Schumi disse al boss della Ferrari, Jean Todt: «Questo ragazzo bisogna tenerlo d'occhio e metterlo sotto contratto...». La Ferrari lo prese così di parola che, 5 anni dopo, mandò via proprio Michael per far posto a Raikkonen. Anche Frank Williams disse cose su Kimi. Una su tutte: «A volte il dio dei motori manda sulla terra piloti superiori a tutti. La penultima volta era successo con Senna, l'ultima con Kimi. Solo che Kimi ha gettato via tutto». Sir Frank alludeva alla passione per alcol e vodka.

Ma per i suoi tifosi è sempre stato astemio.

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