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Kopunek e Pepe, beffa dei dimenticati

A lzi la mano chi ha memoria di tale centravanti dal cognome nemmeno esotico, Robert Vittek classe 1982. Rialzi la mano chi ricorda qualche memorabile impresa di tale Kopunek, altro armadio a due ante. Nessuno? Impreparati, al banco tutti con insufficienza sul registro. Sono stati i due protagonisti della clamorosa eliminazione al mondiale del Sud Africa targato 2010. Esponenti di spicco (Vittek il nostro incubo i titoli dei giornali di quei giorni) della Slovacchia passata agli ottavi al posto degli azzurri di Lippi finito sotto processo per aver reclutato (per riconoscenza) i reduci di Berlino 2006 e perciò rimpiazzato da Prandelli sulla panchina azzurra al ritorno in patria.

A modo suo fu anche quello un record al contrario perché era dalla figuraccia del '74 (Chinaglia che manda a quel paese Valcareggi) che l'Italia del calcio non usciva dal girone iniziale del mondiale. Già la partenza fu da brividi perché un banale infortunio mise ko Buffon sostituito da Marchetti che non meritò molti riconoscimenti.

Poi venne la sfida spareggio con la Slovacchia appunto persa al recupero per il gol di Kopunek finito chissà dove e sparito dai radar del calcio continentale. A rileggere le cronache di quel tempo non molto lontano, fu un altro azzurro a finire dietro il banco degli accusati e a tornare a casa accolto da una fama tutt'altro che onorevole. Vediamo chi indovinaNessuno anche questa volta. Ecco svelato il quesito. Si tratta di Simone Pepe che ebbe, pensate un po', al 5° minuto di recupero, la palla-gol utile per centrare la qualificazione e dimenticare tutte le amarezze possibili. Bene: la sprecò come può capitare anche a Messi che ha sbavato addirittura un rigore.

Solo che Messi chinò la testa per la verguenza mentre Pepe cercò inutilmente sul volo di ritorno dal Sud-Africa i titolisti di un paio di quotidiani.

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