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La lacrima d'argento di Benny. Fede ha già in casa la sua erede

Pilato sul podio nei 50 rana a soli 14 anni: è record nel giorno dell'ultima gara mondiale di Federica

La lacrima d'argento di Benny. Fede ha già in casa la sua erede

E stavolta cosa dirà a Paco? Paco è il suo pappagallo, lui e Benny si raccontano cose meravigliose. Magari lei non gli piangerà in faccia, come è capitato all'esterefatta Lilly King. «Ehi ragazzina, tutto bene?». Lilly,superwoman americana di 22 anni difficilmente regala confidenza, figuratevi appena conquistato l'oro dei 50 rana. Ma quella fanciulletta in lacrime scroscianti le ha restituito spirito materno. Benny, che sta per Benedetta, non le aveva dato pace fin all'ultimo tocco, 30 secondi esatti di gara contro i 2984 dell'altra, nemmeno il tempo di bere un caffè: un sussulto, una mezza bracciata ben allungata e l'esperienza si era fatta d'oro sulla spudorata 14enne italiana. «Tutto ok!» ha risposto Benny Pilato figlia di Puglia, papà ranista in famiglia, che ancor ieri pensava alle Barbie, scapigliandosi dalla cuffia e mostrando la testolina doppio colore: unico guizzo di bizzarria del suo mondo diventato da favola. Benedetta, un nome una garanzia: sale dall'acqua e risplende di un fantastico argento.

Il caso vuole, ma forse non è un caso, nel giorno in cui Federica Pellegrini regala sorrisi e addio ai mondiali gustandosi l'ultima frazione della 4x100 mista con un tempo personale mai realizzato prima (5253), e il record italiano della staffetta (3'5650). Benny e Federica legate da una storia che comincia prestissimo, sebben la Pellegrini sia arrivata al mondiale di Barcellona a 14 anni e 11 mesi (staffetta) contro i 14 e 6 mesi di Benedetta: l'una e l'altra hanno in Max Di Mito l'uomo che le ha avviate alla celebrità natatoria. Per Federica è stato allenatore totale, per Benedetta è supervisor della piscina di Pusiano dove la ragazzina vien messa a punto da Vito D'Onghia, l'autentico tecnico. Federica vinse il primo argento (olimpico) a 16 anni e 12 giorni. Benny non era ancora nata, ma a due anni era in acqua. Si è presentata al mondo in questo irrefrenabile luglio: oro il 3 luglio nei 50 rana agli europei giovanili di Kazan, argento in staffetta mista, subito record italiano nel mondiale dei grandi, il 28 del mese gran finale d'argento. «Ed ora - dice - pensiamo ai mondiali juniores». Tutto scorre, non c'è tempo per dormire sull'alloro. Resta l'emozione. Quel ripetere infantile: «Non ci credo!». La prova del podio: «Tremavo tutta. Ma ansia e tensione sono le mie forze per vincere». «Ma questo è solo l'inizio»: chiaro il concetto?

L'allenatore sintetizza: «Benny è pura fibra bianca». Oggi più forte sui 50 rana che sui 100. Eppure potremmo aver trovato una Pellegrini bis, meno bizzosa e intrattabile, molto più quadrata e avvicinabile: ha chiuso le medie con 10 e lode ha cominciato il liceo scientifico scienze applicate con la media dell'8. Dice: «Non ho tempo per i social, nuoto e studio». Abita a Talsano, va a scuola a Taranto, si allena a Pusiano, 20 km dalla città, come la Pellegrini tifa Juve e sospira «Quanto è bello Cristiano Ronaldo», ha messo nei sogni anche un incontro con Jovanotti. E Benny Pilato (attenti al cognome) ha già compiuto un miracolo: Malagò , presidente Coni, si è complimentato in un tweet con Paolo Barelli, il presidente grande nemico.

Pilatesco.

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