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L'autotrasporto si prepara a dire addio ai carburanti fossili

Big dell'ambiente a confronto. Dopo Annan, Scania chiama Al Gore. La svolta elettrica

Gabriele Villa

Stoccolma Un conto è non sapere da che parte che cominciare, un conto è non cominciare mai. E allora cominciamo, dunque Here and now. Qui e subito. Un imperativo, più che un invito, risuonato con fermezza più e più volte a Stoccolma, nell'intervento (applauditissimo), puntuale e profondo dell'ex vicepresidente degli Stati Uniti, Al Gore, che ha caratterizzato di spessore il secondo Sustainable Transport Forum, promosso da Scania, il colosso dell'autotrasporto del Gruppo Volkswagen che vende camion e pullman in cento Paesi.

L'obiettivo? Ambizioso quanto doveroso, quello di regalarci e regalare alle future generazioni una Terra più pulita, più respirabile, una mobilità sempre più rispettosa dell'ambiente e di tutta la popolazione di viventi sul Pianeta. Un obiettivo peraltro già individuato nel primo Forum, organizzato da Scania, due anni fa, a Parigi, con ospite d'onore l'ex segretario generale delle Nazioni Unite, Kofi Annan.

Di fatto una road map per giungere, in tempi relativamente brevi, a un sistema di trasporto libero da carburanti fossili, come si sono augurati tutti i relatori, succedutisi sul palco del Centro Congressi Artipelag, alle porte della Capitale svedese. Significativo, ma sarebbe forse più giusto definirlo accorato, a questo proposito, l'intervento di Henrik Henriksson, presidente e ceo di Scania che, ricordando, con un atto d'amore, di esser cresciuto in un luogo dall'acqua e dall'aria pura, ha così sintetizzato il suo statement: «In Scania abbiamo fatto la nostra scelta. Abbiamo preso la decisione di essere un leader attivo nel passaggio verso la sostenibilità nel nostro settore. Tuttavia, è solo attraverso la collaborazione continua che possiamo ottenere un vero cambiamento. Questo è il motivo per cui riuniamo leader e responsabili decisionali al Sustainable Transport Forum, per discutere su come possiamo semplificare e, soprattutto, accelerare il ritmo del cambiamento. Siamo convinti che entro il 2050 potremo realizzare un sistema di trasporto privo di carburanti fossili per raggiungere l'obiettivo dell'accordo di Parigi».

E ancora: «Possiamo ridurre di oltre il 20% le emissioni di CO2 rendendo il sistema di trasporto più smart, migliorando per esempio la pianificazione delle rotte e ottimizzando la gestione dei carichi. Inoltre, ci sono diversi carburanti e forme di alimentazione alternativi che ci consentiranno di dare vita a un sistema di trasporto libero da combustibili fossili. I biocarburanti sono la soluzione più immediata per ridurre le emissioni di CO2, l'elettrificazione è la via più efficace dal punto di vista economico», ha evidenziato Henriksson.

Un indirizzo di intenti ampiamente sottolineato a margine, con il nostro Giornale, anche da Franco Fenoglio, presidente e ad di Italscania: «È evidente che i nostri progressi, cioè i progressi che il comparto sarà in grado di raggiungere, contribuiranno al conseguimento di molti degli obiettivi di sviluppo sostenibile, ed è un dato di fatto che Scania, non solo tecnicamente porta sul mercato mezzi sempre meno inquinanti, ma a livello globale lavora ormai da tempo per mettere al tavolo delle decisioni tutti gli attori del possibile cambiamento: i governi, le organizzazioni internazionali, l'industria, il mondo accademico e la società civile.

La nostra parte noi la stiamo facendo, ma chiediamo anche a tutti gli altri di farla».

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