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La Lazio all'assalto del Napoli per far felice anche la Roma

Nella sfida azzurra tra Insigne e Immobile, la squadra di Sarri punta al 2° posto ma rischia la Champions

La Lazio all'assalto del Napoli per far felice anche la Roma

L'Europa è quattro punti avanti. O quattro punti indietro. Dipende dall'osservatorio. Che è sempre quello privilegiato della Champions. Il Napoli dice di voler puntare al secondo posto, oggi occupato dalla Roma, quello che concede il pass diretto per la fase a gironi. Ma intanto deve blindare la terza posizione dall'assalto della Lazio, che stasera proverà a sparare gran parte delle cartucce. Azzurri insomma a metà del guado, all'attacco della Roma ma attenti all'assalto di Immobile e compagni.

La condizione psicologica farà probabilmente la differenza. Stati d'animo disuguali: laziali con la testa schizzata per aver eliminato i cugini e conquistato la finale, partenopei che vengono fuori dal doppio confronto con la Juventus rafforzati nella convinzione di potersela giocare alla pari con i più forti, più deboli però nel morale perché tra le mani resta poco o niente. Ma anche l'infermeria inciderà nella preparazione del match: Sarri non ha particolari problemi da affrontare tra squalifiche e stop forzati, confermato Reina nonostante non abbia brillato in coppa, romani che dovranno fare a meno di Marchetti e De Vrij e con Biglia in forte dubbio. Sul regista si deciderà in extremis, le sensazioni fino a ieri sera non erano positive: l'argentino ha saltato l'ultimo allenamento, proverà comunque a forzare ben conoscendo il ruolo essenziale che ricopre all'interno della propria squadra. Più probabile vedere in campo Parolo al suo posto dal primo minuto.

Da Inzaghi soltanto belle parole verso i napoletani. «Hanno il miglior allenatore, il miglior calciatore del nostro campionato che è Hamsik e giocano il miglior calcio d'Europa». Come a dire, sono i migliori e ci vorrà un'impresa simile a quella del derby per fare risultato. Meno festaiola la vigilia in casa Napoli e non poteva essere diversamente visto l'esito delle quattro giornate contro i bianconeri: concentrazione sì, rabbia anche, niente conferenza stampa del pre-gara, qualche sorriso regalato ai tifosi che attendevano la squadra in partenza dalla stazione centrale e basta.

Gli azzurri puntano al secondo posto, la mentalità di provare a vincere tutte le partite è una condizione essenziale delle formazioni di Sarri: certo che bisogna guardarsi le spalle ma nella testa deve esserci l'aggancio alla Roma, obiettivo considerato tuttora possibile a patto che non vengano più sprecati punti al San Paolo contro le cosiddette piccole, il fattore che in questa stagione ha determinato il distacco sia dai giallorossi che dalla capolista. Formazione da decifrare, perché non ci sono indisponibili, anzi è stato aggregato per la prima volta Leandrinho, il giovane talento brasiliano acquistato a gennaio che si sta facendo le ossa in Primavera. In difesa rientra Albiol per Chiriches, due interpreti su tre della linea mediana cambieranno rispetto a mercoledì: Allan favorito su Zielinski perché c'è bisogno di fisicità per contrastare il centrocampo a cinque dei laziali e Jorginho per Diawara per garantirsi il possesso palla.

Guai a toccare il tridente dei piccoletti. Callejon solito insostituibile a destra, Mertens al centro dell'attacco ma non chiamatelo più falso nove: «Ormai ragiono e gioco da centravanti, mi sento tale». A sinistra Insigne, in formissima da due mesi: passi di riavvicinamento tra Lorenzinho e il club sulla spinosa questione del rinnovo contrattuale.

Ma soprattutto uno stato di forma esaltante: anche stasera Sarri si aspetta dal suo scugnizzo il solito guizzo decisivo.

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