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L'EuroAgnelli e il sogno che trascuri la serie A

L'EuroAgnelli e il sogno  che trascuri la serie A

A questo punto, dopo aver ascoltato il roboante discorso della corona di Andrea Agnelli, ci spiace solo una cosa: che il presidente più lanciato d'Europa abbia fatto capire che la Superlega non ci sarà, che anche lui si è dovuto arrendere alle logiche del vecchio calcio che pretende ancora una Champions league con accesso meritocratico dettato dai risultati e non dai bilanci, dai bond, dal marketing e dal benchmark. Già, perché sentendo prospettive e numeri da capogiro, ci si chiede come possa resistere ancora per anni un pianeta calcio che di fatto va ormai a due velocità. Da una parte i superclub con i superfatturati e dall'altro quelli che devono raccogliere le briciole perché non potranno mai stare al passo dei padroni. Se in Europa persino la superJuve da aumenti di capitale a botte di 300 milioni dice di far fatica a tenere il passo di Real, Liverpool, United, Barça eccetera, come possono pensare di farcela il Bruges o la Stella Rossa?

E di fronte a uno snocciolare di cifre e di progetti come quelli di Andrea Agnelli, come si può sognare che in Italia possa tornare a vincere lo scudetto il Verona o la Sampdoria, o persino il Torino per non allontanarci troppo dall'Allianz Stadium? «Il vero tema è come ricalibrare le competizioni Uefa con quelle nazionali dal 2024», ha ammesso il presidente juventino. Ma intanto per noi il problema è anche quello di ricalibrare lo strapotere bianconero con il resto del calcio italiano, se ormai tutti per cercare di stare nella scia della Signora devono dar fondo a ricapitalizzazioni ingenti (ieri la Roma ne ha annunciata una da 150 milioni) e poi rischiano seriamente di inchinarsi ai bianconeri per il nono anno consecutivo. Una Juve che merita tutti i nostri applausi, ma che ora dovrà dedicarsi più di ogni cosa a conquistare quella Champions che giustificherebbe finalmente tutti gli sforzi della grande azienda.

Anzi, presidente Agnelli, ci permetta una provocazione: faccia la Superlega e lasci ogni tanto il vecchio pallone del campionato per far divertire anche gli altri.

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