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Lezione per battere Lewis Nico studia Villeneuve che beffò Schumi nel '97

Rosberg parla di alleanze ed errori del rivale (1° nelle libere) Proprio come il canadese a Jerez . Che dice: «È l'unica arma»

Benché Lewis si stia decisamente facendo i fatti propri, senza dare a vedere tensione e correndo più veloce di tutti sia nelle libere uno che nelle due, in questi giorni fa molto news e molto moda descriverlo come preoccupato, stressato e sotto assedio. Non è proprio così. È semplicemente adrenalinico il giusto, ha 17 punti di vantaggio e non si cura che i bookmaker diano a 21 la sua sconfitta mondiale con autoscontro col compagno o a 1,4 il titolo. Dice: «L'unico modo per star bene è stare davanti, ma non prenderò rischi inutili».

Ciò nonostante, per lui si evocano scenari apocalittici. Il più gettonato, per ovvi motivi di location , è quello di Abu Dhabi 2010 che ben conoscono a Oviedo e a Maranello: quando Fernando e la Rossa scesero in pista con punti 15 di vantaggio e tornarono a casa con punti 4 di svantaggio e un mondiale gettato alle ortiche a favore di Vettel. Però Lewis guida una Mercedes, non la Ferrari che ad Abu Dhabi spesso sorride poco nonostante vi abbia il proprio mega parco dei divertimenti. Anche ieri macchina kaputt per noie elettriche e il povero Fernandone costretto in pantofole dal secondo giro della seconda sessione (Raikkonen 7°). Dirà: «Peccato, andrò in qualifica senza informazioni». E su Vettel al suo posto: «In Ferrari avrà bisogno di fortuna...». Vero.

Altro scenario che piace molto rammentare al povero Lewis è quello di Jerez 1997. Ancora la Ferrari protagonista. Non c'è tifoso rampante che non lo ricordi: il mondiale atteso da 18 anni ormai a un passo, t-shirt commemorative già preparate e stampate, Schumi primo con punti uno di vantaggio su Jacques Villeneuve e la Williams, Schumi che però impazzisce in gara e prova a buttar fuori il canadese pur di non farsi superare e sputtana faccia e mondiale in mondovisione. Jacques che ieri, ricordando quella vigilia, ha detto: «Sabato notte fu il più rilassante dell'intero campionato... però io ero l'inseguitore e non avevo nulla da perdere. Proprio come Rosberg che il suo mondiale, al momento, l'ha già perso e domani in gara avrà solo da guadagnare».

Nico ieri secondo in entrambe le sessioni. Nico che però - questo è il refrain - è tanto furbo rispetto a Lewis cuore e talento e allora avrà sicuramente rallentato per studiare qualche manovra psichedelica. Magari è solo in difficoltà e magari l'altro è solo più veloce. Ma di psico qualcosa c'è: sta infatti usando l'arma psicologica. Ovvero, creare pressione sul rivale con battute, richieste varie di alleanze con altri piloti in pista (anche ieri, «Bottas lo vedo bene...») o invocando provocatoriamente un aiutino dello stesso Lewis che «magari sbagliando...». Obiettivo: fare innervosire l'inglese. «Fa bene, è lecito, peggio sarebbe se provasse a sbatterlo fuori» ha aggiunto Villeneuve che proprio alla vigilia di Jerez si era divertito a mandare fuori dai gangheri Schumi ricordando ai media le manovre ai limiti della scorrettezza che il tedesco aveva compiuto in passato. Risultato: Schumi era sceso in pista sentendosi già un bandito. E in gara aveva poi combinato un macello.

Probabilmente Rosberg ha studiato quel Gp: a Jerez andò in scena persino un'alleanza in pista tra piloti Williams e McLaren per ostacolare Michael. Jacques ringraziò cedendo la vittoria ad Hakkinen e il 2° posto a Coulthard. Villeneuve non ebbe invece bisogno di ringraziare il compagno Frentzen. Al ragazzo, anni prima, Schumi aveva rubato la fidanzata di nome Corinna. Quel giorno Frentzen, anche fosse stato alla guida di una Ferrari, avrebbe aiutato Jacques.

Nico domani non avrà un Frentzen per alleato, però potrà contare sui doppi punti. Com'è cambiata la F1.

Da epica e romantica, a cialtronesca e falsata.

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