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Lezione del gigante Usa. Troppo basket per i pirati di Pozzecco

Il sogno mondiale finisce così: 100 a 63 per gli Usa. C'è futuro. Ma altri talenti vanno affiancati a Melli e Fontecchio. E questo Banchero ci sarebbe servito

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Cercavamo un quadrifoglio mondiale nella baia di Manila, ma la nostra nazionale di basket ha trovato soltanto il furore, la superiorità tecnica dei ricchi ragazzi NBA degli Stati Uniti che con uno stordente 100 a 63 ci lasceranno nel rimpianto delle finaline che da domani giocheremo per avere almeno il quinto posto.

Mai stuzzicare un gigante, mai trovarselo contro quando ha peccato come contro la Lituania che ieri è uscita dalle finali trovando la miglior Serbia di questo mondiale e un Bogdanovic ben diverso da quello che Azzurra gioiosa aveva messo nella rete vincendo il girone. Non basta l'ottimismo, il diritto di sognare, ci voleva un'Italia solida come il Melli dei primi minuti, serviva una squadra che andasse ben oltre il mortificante 7 su 33 nel tiro dalla linea dove si respira vivo e si vincono partite che sembrano impossibili. Avremmo avuto bisogno di piovre in difesa, ma quando gli americani hanno aperto il fuoco vero, oltre il 50% da 3 punti (17 su 31), ci siamo trovati con l'acqua alla gola già dopo 10', andando a meno 22 all'intervallo lungo (24-46). Ci serviva un Polonara diverso da quello visto in tutto il mondiale, un Fontecchio come quello che alla fine ha messo insieme 18 punti, ma che ha tirato ancora male. Peccato per Datome che alla 201ª in azzurro ha visto volar via ancora una volta la possibilità della medaglia, 9 minuti senza arte ne parte come del resto tutta la squadra.

Amarezza per una sfida mai nata, ma per fortuna chi guida la ciurma ha saputo far digerire anche questa pillola che andrà giù col tempo e non è certo la differenza negli stipendi, 185 milioni quello che guadagnano nella NBA i ragazzi di Kerr, contro i 15 dell'intero gruppo azzurro, a farci riflettere. Teniamoci le cose buone pensando al futuro, nella speranza che il nostro campionato, le coppe, diano spazio ed uno spessore diverso ai pirati che Pozzecco ha fatto crescere. Lasciamo nella baia il vittimismo, questa idea che la Nazionale sia amata soltanto da chi la dirige o governa. Pensiamo al domani, nella speranza che al preolimpico ci sia un posto anche per l'Italia, augurandoci che tutti si impegnino per cercare altri talenti, magari qualcuno che possa dare un bella mano al Melli sotto canestro dove ieri ne ha prese tante, un graffio dopo una schiacciata irridente anche dal suo ex compagno Ingram che oggi gioca a New Orleans. Per Kerr, che ora ricomincia il viaggio verso l'oro, l'obbligo di tenere tutti sul pezzo per una semifinale non facile contro la vincente fra Germania, favoritissima, e la rivelazione Lettonia del grossetano Luca Banchi, allenatore con scudetti vinti a Siena e Milano, ma da tempo ingiustamente lontano dal nostro campionato.

Certo al mago di Golden State servirà un Bridges, guardia dei Brooklin Nets, come quello che in 19' ci ha segnato 24 punti, 8 su 11 al tiro e 7 rimbalzi, implacabile come Haliburton (18) o Reaves(12). Magari anche un Banchero che nei 23' giocati ieri ci ha ricordato che sarebbe stato utile averlo, come sarebbe bello trovare dei 2 e 08 col suo dinamismo.

Oggi il mondiale offre altre due sfide per i quarti, oltre a Germania-Lettonia (10.40) avremo alle 14.

30 Canada-Slovenia.

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