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L'Inter di Conte illude, pazza Inter rovina tutto Ora serve il miracolo

Nerazzurri avanti con Lautaro e Vecino ma come a Barcellona travolti nella ripresa

L'Inter di Conte illude, pazza Inter rovina tutto Ora serve il miracolo

Come a Barcellona, ma stavolta fa più male. L'Inter domina per un tempo, va avanti addirittura di 2 gol, poi cade vittima di un avversario più forte. Finisce 3-2 e nessuno può dire che non sia giusto. L'Inter è stanca, si sapeva. Il pari casalingo del Barcellona, complica se possibile l'eurofuturo nerazzurro.

Come a Barcellona, la partenza dell'Inter è perfetta e subito premiata dal gol. La grande pressione sui portatori di palla tedeschi, evidenzia inattese difficoltà di palleggio del Dortmund. Biraghi è l'unico a soffrire, ma davanti a sé ha il più veloce e pericoloso degli avversari, Hakimi. Skriniar gioca altissimo, in anticipo sul temuto Sancho. Candreva martella l'altra fascia con insospettata freschezza. Durerà poco. È proprio lui, recuperato il pallone al limite dell'area nerazzurra, a lanciare Martinez. Furbo e veloce, l'argentino impedisce a Schultz di intervenire con una mezza spallata e poi a Hummels di recuperare: 30, 40 metri palla al piede e poi il sinistro forte e preciso, sotto la traversa, per mettere in discesa la partita dell'Inter (5' pt).

Come anestetizzato dal gol, per un quarto d'ora il Borussia è ostaggio dell'Inter in ogni zona del campo. Lukaku colpisce il palo, ma è in fuorigioco (23' pt). Resterà sostanzialmente l'ultima azione offensiva dell'Inter. Eppure in questa fase Brozovic non sbaglia un passaggio, Barella è un concentrato di corsa e fosforo, la difesa attenta contro l'esercito di mezze punte messo in campo da Favre. Poco alla volta i tedeschi dimostrano di poter tornare in partita: Skriniar sbaglia un rinvio e Hazard può calciare dal limite, impegnando Handanovic a terra (35' pt), Mario Goetze non punge ma costringe De Vrij e Godin a ripetersi in anticipo. Poi, improvviso, arriva il capolavoro del raddoppio. La grande illusione. Bravissimo Brozovic a metà campo e in mezzo a 3 avversari, palla a Martinez che cambia per Candreva e da lui a Vecino: botta secca e 0-2. Da manuale.

Il doppio svantaggio però sveglia il Borussia, trascinato dal mitico muro giallo: Sancho (parato), Witzel (fuori di poco) e Hazard (in ritardo di niente) scuotono Handanovic nei 60 che precedono l'intervallo. Di fatto è il preludio di quel che accadrà nella ripresa. Un'altra partita, come a Barcellona.

Hakimi accorcia le distanze dopo una maldestra giocata di Candreva e l'assist di Goetze (6'st: De Vrij beffato in marcatura, Handanovic incolpevole) e da lì in avanti è più che un assedio. Ci vuole poco per capire che per il pareggio è solo questione di tempo. Candreva rimette in gioco con le mani all'altezza della sua bandierina d'angolo: Brozovic si fa anticipare, Godin resta spettatore dell'inserimento a fondo campo di Brandt, rasoiata col destro e Handanovic di nuovo battuto (19' st). Inter in ginocchio, stanca e affranta. Conte ha poco da fare e fa tutto ciò che può: cambia 3 uomini in 7', toglie persino Lukaku (per Politano, che s'infortuna subito). Sensi (dentro per Vecino) è più indietro di quello che si pensava e non si vede mai. Hakimi firma il 3-2. Il finale è una lenta agonia, come il resto del girone.

A Praga (il 27 novembre) l'Inter si giocherà anche il posto in Europa League.

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