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Lippi trionfa ancora La Cina scopre l'ultimo imperatore

Antonio Camacho, ct della nazionale cinese, non deve averla presa molto bene. Sentire il presidente della federcalcio Wei Di, il suo datore di lavoro, affermare alla stampa locale che «Marcello Lippi sarebbe il condottiero ideale per la Cina» deve averlo in qualche maniera inquietato. Camacho guadagna 4 milioni di euro l'anno per allenare una nazionale che ha già fallito l'appuntamento con i mondiali brasiliani. Lippi invece ieri si è laureato campione della Super League con il suo Guangzhou Evergrande. Per accompagnare sul gradino più alto del podio la formazione del magnate Xu Jiayin, l'ex ct azzurro di euro ne mette in tasca 10 milioni a stagione. Uno sproposito considerando la Cina nella sua lunga storia di marce e comunismo. Cifre invece alla portata di un paese letteralmente travolto da un boom economico inarrestabile, dove i nuovi ricchi non hanno nulla da invidiare ai signori del petrolio del Medioriente.
Il tecnico viareggino ha vinto il braccio di ferro sul Jiangsu Sainty con una giornata d'anticipo, è in lizza per la Coppa nazionale, ma è stato fatto fuori nei quarti di finale della Champions asiatica dai sauditi dell'Al Ittihad. La sua panchina comunque è blindata e il proprietario dell'Evergrande promette due colpi ad effetto quando a gennaio si riaprirà il mercato. Didier Drogba è il pallino dell'ex tecnico campione del mondo. L'avrebbe già voluto in estate, salvo doversi accontentare del paraguayano del Borussia Dortmund Lucas Barrios, uno che segna in campionato, ma che non fa la differenza in Champions. Drogba, appetito anche dalla Juve, ha una clausola rescissoria proibitiva (circa 40 milioni di euro), ma è anche vero che il suo Shanghai Shenhua nel campionato cinese ha chiuso mestamente all'11° posto. L'altro nome che circola è quello di Kakà, ormai chiuso a Madrid nella morsa Modric-Ozil e sempre meno considerato da Mourinho. Non sono i classici gossip studiati ad arte dai giornali cinesi sulla scia di una suggestione dettata dalle quasi illimitate potenzialità economiche di Xu Jiayin. Drogba-Kakà diventerebbe una coppia fondamentale per l'espansione di uno sport che in Cina deve fare i conti anche con la passione per il baseball, altra disciplina emergente. «Eppure ho notato a queste latitudini lo stesso entusiasmo che avevo conosciuto in Italia - ha spiegato Lippi -, c'è grande stima e altrettanta considerazione». Lippi si gode il suo sesto scudetto (gli altri cinque erano bianconeri), ma al tempo stesso disegna gli scenari futuri: «Il titolo nazionale è un inizio molto buono, dovessimo mettere in bacheca anche la coppa sarebbe davvero il massimo».
La federcalcio di Pechino nel frattempo prosegue con le sue manovre di avvicinamento. Lo spagnolo Camacho diventerebbe il responsabile dello sviluppo del calcio giovanile e l'allenatore viareggino potrebbe lavorare su due fronti, anche perché ben dieci giocatori dell'Evergrande fanno parte in pianta stabile della nazionale. La Cina è chiamata alle qualificazioni in Coppa d'Asia. Si parte a marzo contro l'Arabia Saudita, con destinazione l'Australia. Guarda caso la nuova "patria" di Alessandro Del Piero, tra i primi a congratularsi con Lippi. «Italiani all'estero. Marcello Lippi campione di Cina con la sua squadra! Complimenti mister. Ale», ha pubblicato l'ex capitano bianconero in un tweet. Il detentore della Coppa d'Asia è il Giappone. Il trofeo l'ha sollevato al cielo nel 2011 Alberto Zaccheroni. Il derby non sembra poi così improponibile. Semmai lo sono i raffronti economici. Zac guadagna 1,8 milioni di euro.

Una miseria in confronto a Lippi, ma son pur sempre compensi da nababbi.

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