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L'Italia parte su una slitta per le Olimpiadi sofferenza

Archiviata sotto la neve la fase uno della coppa del mondo, per un mese ora si parlerà di olimpiade, di Russia, di Sochi (o Soci? mah!), di medaglie e di sport che solo ogni quattro anni conquistano gli onori della cronaca. Curling, short track, danza sui pattini, skeleton, skicross… alzi la mano chi conosce la materia! I nostri giochi cominceranno però su una slitta ipertecnologica che negli ultimi vent'anni abbiamo imparato ad amare grazie ad Armin Zoeggeler, che dopo aver portato la bandiera italiana alla cerimonia di apertura cercherà di guidare il suo gioiello verso la sesta medaglia olimpica della carriera. L'altoatesino vinse il bronzo a Lillehammer nel 1994, l'argento a Nagano quattro anni dopo e poi due ori consecutivi a Salt Lake City e a Torino, prima del bronzo di Vancouver. Armin sarà in gara sabato e domenica nel budello di Krasnaja Poljana, la sede montana di un'olimpiade che fa paura, e non solo per le minacce dei terroristi. Fa paura per il tempo atmosferico, previsto instabile con caldo, pioggia e nebbia, le tre minacce più temute dai campioni degli sport d'inverno, soprattutto dagli italiani che verranno pure dal paese di "O sole mio", ma che con sci o slitte amano esibirsi sul ghiaccio e al gelo. Poche ore prima delle discese finali di Zoeggeler, che assieme all'esordiente Dominik Fischnaller - candidato a raccoglierne la pesante eredità - lotterà per il podio contro i favoriti tedeschi, un'altra pattuglia di altoatesini - l'altro Dominik, Paris, con Innerhofer, Fill e Heel - avrà cercato gloria nella gara che aprirà il programma dello sci alpino. Domenica 9 è infatti anche il giorno della discesa maschile sulla Rosa Khutur, che a dispetto del nome è una pista tosta, da uomini veri, tracciata in questo ex paradiso vergine del Caucaso che si affaccia verso il Mar Nero, nato come comprensorio sciistico solo ed esclusivamente per l'evento olimpico in un paese dove lo sci alpino non ha alcuna tradizione. Basti dire che le uniche gare nella storia ultra cinquantennale della coppa del mondo disputate in Russia sono quelle di due anni fa, organizzate come test olimpico e andate in archivio fra dubbi e mugugni, condizionate pesantemente dal maltempo.
Sembra un destino segnato quello degli attuali campioni dello sci alpino, abituati ad adattarsi ad ogni situazione ma costretti, proprio in occasione delle gare più importanti della carriera, a subire i capricci del meteo in luoghi poco adatti alla pratica del loro sport. Successe a Whistler Mountain quattro anni fa (pioggia battente e nebbia negli ultimi quattro giorni di gare), succederà forse quest'anno e ancora fra quattro anni, quando i Giochi si disputeranno in Corea, altra nazione che con lo sci alpino ha poco da spartire.
Meno problemi, meno preoccupazioni disturbano il sonno dei pattinatori, guidati per quanto riguarda l'Italia da due donne, il "mito" Carolina Kostner e la concreta Arianna Fontana, candidate, più la seconda della prima, al podio nel pattinaggio di figura e nello short track. Carolina, la bella ed elegante Caro, tenterà per la terza volta di salire l'unico podio che manca al suo palmares, ma non sarà facile contro le russe, che già l'hanno battuta agli europei, cui si aggiungeranno americane, canadesi, giapponesi e coreane. Più facile dovrebbe essere il compito di Arianna, e non solo per il fatto che a casa ha già due bronzi olimpici, quello vinto con la staffetta nel 2006 e quello individuale di Vancouver. La valtellinese è forse la carta migliore che l'Italia si giocherà a Sochi, ma una medaglia giovane potrebbe arrivare anche dal fondo, che non offre più le certezze del passato e conta in pratica solo sul valdostano Federico Pellegrino, atteso protagonista della prova sprint di martedì 11. Lo snowboard come lo sci alpino è sport outdoor e sarà quindi in balia dei capricci del tempo, ma nella prova di gigante parallelo fa ben sperare con i veterani Fischnaller (Roland) e March, che in primavera avevano raggiunto Sochi in bicicletta, «una fatica infinita, mai più!». Si spera anche nello spettacolare boardercross, in cui Visintin, Matteotti, Perathoner e la giovanissima Michela Moioli partono fra i favoriti.

Non parte favorito ma sarà da seguire anche Alessandro Pittin, che fra salto e fondo (combinata nordica) tenterà di ripetere l'impresa di quattro anni fa, quando vinse un bronzo storico.

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