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L'Italia trema, ma va in semifinale

Schiacciato anche il Giappone al tie-break. Egonu-Silla decisive

L'Italia trema, ma va in semifinale

È sempre blackpower, con 36 punti di Paola Egonu e 19 di Myriam Sylla. L'Italia multietnica della pallavolo raggiunge subito le semifinali ai mondiali, è la quarta volta. Vinse nel 2002, fu quarta 4 anni più tardi e 4 anni fa, adesso è forse favorita per l'oro.

A Nagoya, finisce 2-3, il Giappone padrone di casa insegue sempre: 20-25, 25-22, 21-25, 25-19 e 13-15. Stamane, dalle 9.10, sempre su Rai2, le azzurre giocheranno solo per il primato, con la Serbia, stessa cosa Olanda e Cina (ore 12.20, Raisport) poichè hanno già eliminato le americane, con un doppio 3-2. Escono le campionesse in carica, dunque, assieme al Giappone che, vincendo, avrebbe costretto le ragazze di Davide Mazzanti a superare le serbe. La final six non ammette errori, l'Italia maschile a Torino aveva perso 4 set in sequenza, i 3 con la Serbia e il primo con la Polonia, uscendo in anticipo, le azzurre rischiano e per la prima volta vengono portate al tiebreak.

Restano imbattute, con 10 vittorie su 10, in una gara tiratissima, con cui Davide Mazzanti festeggia i 42 anni. C'è la mano del ct, in questa Italia, nella calma con cui gestisce i frangenti chiave, fra cori Nippon, Nippon e tubi dorati con cui tifano in 8mila. Nel primo set, Malinov sorprende, chiamando in causa le centrali Anna Danesi e Cristina Chirichella, anzichè Egonu. Le nipponiche si riprendono nel secondo, con Koga e Saraki, la ricezione staccata da rete complica gli attacchi, a muro Chirichella incide poco e in attacco in questo set ha 0%, addirittura. Il servizio azzurro è meno ficcante, le asiatiche ottengono i 4-5 punti di margine, solo sul 21-20 tremano, con buoni sprazzi di Egonu. Il terzo scatena la potenza della schiacciatrice padovana, di famiglia nigeriana, bordata a 100 orari e una in faccia a Okumura, che va in panchina con il ghiaccio. Alta uno e 93, sale a 3 metri e 06, per schiacciare, e neanche sbaglia Sylla, ivoriana cresciuta a Palermo.

La regia di Ofelia Malinov fa ricordare una canzone dei Nomadi: Ophelia, che cosa provi quando, la voce dagli spalti, ti annuncia che è l'ora già. Sul 16-10 asiatico del quarto set, Mazzanti chiama un timeout-motivazione: «Voglio che andiamo in semifinale da matte, con gli occhi indemoniati». Avverrà nel tiebreak, nonostante l'8-6. Il sorpasso è a muro, con Danesi e poi con Sylla: 11-13. Lì Myriam può permettersi di subire un muro, resta un altro setpoint. Sospensione e bordata di Egonu. E' più forte di Zaytsev.

A Yokohama, venerdì le semifinali, sabato le finali.

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