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ll Diavolo salva le vacanze e Gattuso si dà 7: «Mai preso a scuola...»

Il Milan fa la goleada dopo 4 anni: 6° posto confermato e niente preliminari di Eoroleague

ll Diavolo salva le vacanze e Gattuso si dà 7: «Mai preso a scuola...»

Franco Ordine

Il congedo, almeno questo dopo mesi di tormenti e una finale di coppa Italia persa in quel modo, è stato degno della storia del Milan. Rotondo e spettacolare il 5 a 1 (ultimo precedente fermo al settembre del 2014 a Parma) con cui un ex oggetto misterioso, Calhanoglu, e un bomberino della primavera, Cutrone, hanno rimesso in sesto i conti della stagione nata tra eccessive aspettative e rimediata, dopo l'arrivo di Gattuso, fino a raggiungere ieri la conferma del sesto posto. Strepitosa la battuta finale di Rino: «Voto 7 al mio lavoro? Non ho mai preso un voto così neanche a scuola». Da segnalare anche la pace fatta con Joe Jordan arrivato a San Siro per vedere la partita. Con lo scozzese, assistente del Tottenham, Gattuso ebbe un clamoroso alterco. Ieri ha riparato anche a quell'episodio sgradevole. Salve così le vacanze del Milan, salvo anche il ricco contratto del viaggio negli Usa ma soprattutto recuperata all'ultimo assalto la ricchezza di gol che è stato il limite più vistoso dei rossoneri. Il debuttante Cutrone, schierato in un ruolo che non è suo, a destra, sostituto di Suso, ha chiuso la stagione con un profitto da bomber autentico: 22 i suoi centri tra campionato (10), Europa league (6), coppa Italia (2) e under 21 (4). Mica male per un ragazzo di 20 anni.

A ben vedere è stato il talento purissimo di Calhanoglu a illuminare San Siro, come toccò in passato a Donadoni, e a rendere esaltante la serata milanista. Il turco, che a Firenze, un girone fa, cominciò a timbrare il cartellino, ieri ha trascinato il Milan al successo. Un gioiello su punizione e due assist deliziosi hanno impreziosito la prova arricchita da giocate di grande valore oltre che dall'avvio dell'azione che ha portato persino Kalinic a dare segni di vita in area di rigore. Strepitoso il numero d'alta scuola e la finta con successivo assist che Cutrone lanciandosi in tuffo a 30 centimetri dal prato ha trasformato in un gol da urlo, quello del 2 a 1 a fine primo tempo. Una sola nota stonata in un pomeriggio da incorniciare: l'ammonizione rimediata che gli vieterà di partecipare alla super-coppa d'Italia contro la Juve in calendario il 12 agosto (forse a Roma).

Per la prima volta, il Milan è stato come un'orchestra ben diretta da Gattuso che ha ricevuto il ringraziamento pubblico del suo pubblico. Onore al merito. In verità anche la curva amica, prima di cominciare, ha pubblicato uno striscione a favore di Fassone e Mirabelli ma si sa che i rapporti tra casa Milan e gli ultrà sono stati sempre eccellenti, al contrario di quelli burrascosi con Galliani costretto a vivere sotto scorta per la vicenda dei biglietti negati ad Atene. Tutti i rossoneri hanno eseguito lo spartito esaltato dalla partenza della ripresa: in pochi minuti, prima Kalinic e poi ancora il giovane Cutrone, hanno mandato al tappeto la difesa sbrindellata di Pioli che ha perso per acciacchi muscolari in sequenza Pezzella, il portiere titolare Sportiello e infine Vitor Hugo. Tra i viola l'unico che si è battuto con tigna è stato Dabo. A completare una domenica spensierata, il debutto di un altro giovanotto proveniente dal vivaio, il centrocampista Torrasi, 19 anni, del quale hanno già raccontato meraviglie. Sugli spalti di San Siro un tocco di romanticismo puro: un tifoso ha chiesto alla sua bella con uno striscione di sposarlo tra gli applausi di tifosi e giocatori che si stavano riscaldando.

Nel nome del Milan promosso in Europa league senza preliminari.

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