Sport

L'ora della verità. Un progetto contro un sogno

L'ora della verità. Un progetto contro un sogno

Prima o poi doveva arrivare. E arriva al momento giusto per conoscere la verità, non proprio tutta ma una parte di sicuro. Juventus e Napoli hanno finora giocato un campionato privato, diverso da quello delle altre che sognano l'Europa e vivono alla giornata. Juventus e Napoli divise non soltanto da quei quattro punti in classifica semmai da filosofie opposte e non certamente dal fatturato che riempie la bocca degli stolti. Allegri e Sarri in comune hanno soltanto la Toscana (Sarri è nato a Napoli ma ha tutto della vera terra sua), sono diversi e distanti mille punti, per modo di intendere il football e il rispetto dell'avversario, in campo e fuori. La Juventus può anche perdere conservando la testa della classifica ma, presumo, perdendo la testa, cioè la sicurezza in questo finale che l'attende con due trasferte calde, Inter e Roma. Il Napoli, invece, non può assolutamente concedere la vittoria altrimenti abbandonerebbe la possibilità concreta del grande colpo. Deve passare a nuttata.

Si prospetta un pareggio inutile per entrambe e prezioso per i tifosi e la stampa pronti a stampare volantini e almanacchi su un epilogo palpitante. La Juventus ha il progetto di vincere lo scudetto, il Napoli ha il sogno di trionfare, questa la differenza. Entrambe non stanno benissimo, Sarri ribadisce le scelte base, Allegri ricambia la squadra. L'ultima esibizione bianconera a Crotone è stata sconcertante, la rimonta del Napoli contro l'Udinese è stata appassionante ma segnale di una fatica imprevista. Dovrà lavorare Rocchi per tenere bassi i toni. Come provocazione vorrei che Nicchi, capo degli arbitri perfetti (secondo la sua affermazione) si autonominasse, come colpo di scena, arbitro al Var, tanto per scacciare ogni polemica. Ovviamente non accadrà, la partita è seria, Nicchi ha altro cui pensare.

Per fortuna di Juventus e Napoli.

Commenti