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Lorenzo scopre la Ducati: "È una moto da titolo". Con lui anche Dovizioso

Bella è bella la Ducati Gp17, ma così, come mamma l'ha fatta, è più bella. Che poi non è mamma bensì papà Gigi Dall'Igna, l'ingegnere ex Aprilia che in 3 anni di Ducati ha trasformato la Desmosedici in una moto

Lorenzo scopre la Ducati: "È una moto da titolo". Con lui anche Dovizioso

La Rossa ha presentato se stessa come vuole il cerimoniale del motomondo però stavolta è salita sul palco nuda. Bella è bella la Gp17, ma così, come mamma l'ha fatta, è più bella. Che poi non è mamma bensì papà Gigi Dall'Igna, l'ingegnere ex Aprilia che in 3 anni di Ducati ha trasformato la Desmosedici in una moto, non solo un affascinante mistero capace di svelarsi solo a pochi eletti: dal 2003 ad oggi, giusto Capirossi e soprattutto Stoner, rimanendo invece un rebus inaccessibile per Valentino Rossi. Zero successi per il Dottore, solo qualche podio, unica sconfitta di una carriera immensa. Le recenti vittorie di Iannone e Dovizioso, sono figlie di una Ducati ormai lontana parente di quella dei misteri, una moto frutto del lavoro pianificato da Dall'Igna, che ha progressivamente addomesticato la moto più potente e intrattabile del motomondo.

Per questo, adesso, la Rossa è lì, nuda sul palco. «Perché una squadra che voglia vincere qualcosa d'importante non deve avere più scuse. E con Jorge Lorenzo non le abbiamo più», ha riassunto il tecnico veneto dando il benvenuto al fuoriclasse maiorchino (confermato al suo fianco Andrea Dovizioso) da lui fortemente voluto visto che ci aveva lavorato all'inizio della carriera di Jorge. La nudità della Rossa (che col cambio regolamentare ha perso le alette) sta proprio nella scelta dello spagnolo come top rider. Un pilota pignolo, esigentissimo, stilisticamente perfetto e che talvolta rischia però d'inciampare nell'imperfezione quando non riesce a trovare la quadra e a mettere a punto il mezzo esattamente come desiderato. E la Rossa, quand'era vestita e misteriosa, si è divertita un mondo a non far trovare la quadra a molti suoi piloti. Ora non potrà.

Ce la farà, dunque, Lorenzo? Lui parla apertamente di «magia, di famiglia Ducati, di saper già dove cambiare il proprio stile e di mondiale come obiettivo». C'è da credergli. Ieri era emozionato e non in vena di bugie. Ha persino detto che qualsiasi cosa ottenga non sarà giusto fare confronti con l'esperienza negativa di Rossi in Ducati «perché Vale si era trovato su un'altra moto, con altre persone e in un'altra era». Quella della Rossa misteriosa.

Non quella nuda che Jorge sta accarezzando adesso.

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