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Lotta di potere per le poltrone. Nadal e Federer contro Djokovic

Lotta di potere per le poltrone. Nadal e Federer contro Djokovic

Se siete già stanchi delle consultazioni politiche, sappiate che oggi cominciano gli UsOpen. Ma se pensate che sia solo sport, non avete capito cosa c'è dietro davvero questa edizione dello Slam americano. Poltrone, appunto. I grandi tre che si giocano il titolo di Migliore inseguendo il record dei quattro tornei immortali (memo: Federer è a 20, Nadal a 18 e Djokovic a 16), se le stanno infatti dando di santa ragione anche nel consiglio dei giocatori. E in questo caso in palio c'è più che un mucchio di soldi.

Insomma: Djokovic, eletto presidente dai colleghi, vuole smontare il regno Atp del dimissionario Ceo Chris Kermode. Così Roger e Rafa si sono messi dalla stessa parte e sono rientrati nel council. «Me l'hanno chiesto - ha spiegato lo svizzero - e io ho chiamato Nadal. Gli ho detto: se tu ci stai, ci sto anch'io». Detto, fatto. Per ribattere i tentativi del serbo di mettere i suoi uomini nei posti migliori. Compreso per esempio il suo amico ed ex giocatore Justin Gilmestob, che si è bruciato dopo essere stato denunciato per violenza dall'ex moglie ma pare che trami ancora dietro le quinte, lanciando gli americani nella guerra per la redistribuzione dei premi. E soprattutto nella scalata alla presidenza della federazione internazionale (che organizza gli Slam) che presto verrà lasciata libera da David Haggerty. Quello che ha stravolto la Coppa Davis consegnandola in mano agli uomini d'affari guidati dal giocatore del Barcellona Gerard Piquet. E qui sta il punto: Piquet è molto amico di Nadal, che appoggia la rivoluzione. Mentre Federer con la sua società si è inventato la Rod Laver Cup e ha messo le mani anche sull'Atp Cup, la copia della Davis che si giocherà in Australia prima di Melbourne. C'è dunque da rimettere un po' d'ordine tra manifestazioni che si pestano i piedi (e i conti in banca). Solo che Djokovic, in tutto questo giro, non ha in mano nulla, se non una presidenza in bilico. Vuole contare di più, e a New York è attesa la resa dei conti.

Nel frattempo il sorteggio ha messo subito di fronte tra le donne Serena Williams e Maria Sharapova: 28 Slam in due e un'antica rivalità condita da vera antipatia. Una è in faticosa cerca del primo titolo da mamma, l'altra è ormai decaduta causa infortuni ma non molla. Sarà battaglia insomma.

E anche in questo caso non sarà solo per sport.

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