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Macché Kristoff A dominare in Belgio sono gli autoscontri...

Sono corse estreme, nelle quali è necessario avere grande coraggio e forza. Colpo d'occhio e riflessi pronti. Correre sul pavé, su quelle strade agricole che attraversano il Belgio, non è cosa semplicissima, per questo si parla di ciclismo estremo, di «inferno del Nord». Domenica scorsa, nell'edizione numero 99 del Giro delle Fiandre, si è aggiunta una difficoltà che non era prevista: gli autoscontri. Ma andiamo con ordine.

Nel ciclismo ci sono delle vetture messe a disposizione dell'organizzazione, che hanno il compito di dare assistenza ai corridori in caso di guasto meccanico o foratura. Si chiamano “cambioruote” o vetture di assistenza. Sono guidate da personale specializzato, generalmente da ex direttori sportivi o corridori che conoscono perfettamente le dinamiche di una corsa e per regolamento devono aver sostenuto dei corsi di guida sicura (come per altro le vetture della stampa, ndr). Evidentemente, però, qualcosa non ha funzionato, perché per ben due volte le macchine dell'assistenza tecnica si sono rese protagoniste di due gravissimi episodi di distrazione e superficialità.

Il primo quando il neozelandese Jesse Sergent della Trek, che era in testa alla corsa con altri sei compagni di fuga, è finito a terra urtato dallo specchietto dell'auto “cambioruote”, che per poco non gli cambiava i connotati. La cosa incredibile è che questa manovra è avvenuta in un tratto di strada asfaltato e ampio. Allo sfortunato corridore neozelandese, costretto al ritiro, è stata in seguito accertata la frattura della clavicola. Luca Guercilena, suo team manager, ha commentato così via Twitter l'incidente: «Grazie alla vettura Shimano che ha urtato Sergent. Davvero una mossa professionale. Idiota, idiota, idiota».

Come si dice in questi casi: la mamma degli idioti è sempre incita? Bene, dopo nemmeno un'ora di corsa, nuovo episodio. La macchina è sempre quella del “cambioruote”, che finisce per tamponare l'ammiraglia della Francaise des Jeux, ferma su un lato, perché impegnata a soccorrere Sebastien Chavanel. Gran botta e questa volta ad avere la peggio sono solo le macchine, sia della FdJ che del “cambioruote”. È inutile dire che in Belgio stanno pensando seriamente di cambiare...

il cambioruote.

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