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Macché traghettatore Ecco il piano di Pioli per conquistare l'Inter

Squadra meno egoista, resuscitare Murillo e Gabigol e via le ruggini con Candreva

Macché traghettatore Ecco il piano di Pioli per conquistare l'Inter

Milano E ora tocca a Stefano Pioli. Oggi inizia ufficialmente il regno del tecnico parmese all'Inter, che alla Pinetina vedrà per la prima volta la sua nuova squadra. O perlomeno, quel che ne resta, visto che in molti hanno risposto alla chiamata delle rispettive nazionali e quindi il gruppo sarà estremamente ridotto. Pioli dovrà per prima cosa convincere che l'etichetta di semplice traghettatore non è veritiera: vuole dimostrare che il contratto firmato, che avrà scadenza al 30 giugno 2018, non è un semplice accordo di facciata. Il tecnico, che domani verrà presentato ufficialmente, dovrà però lavorare su alcuni aspetti fondamentali: ostacoli che dovranno essere superati soprattutto rivalutando alcuni giocatori, per poter presentarsi al derby del prossimo 20 novembre nel migliore dei modi.

Che sia 4-2-3-1 o 4-3-3, l'ex tecnico della Lazio dovrà ridare un gioco ad una squadra che, soprattutto contro il Crotone, è sembrata lasciata un po' a se stessa, senza un'anima e un'idea ben salda. Tanti individualisti ma poca intesa tra i reparti. Di sicuro le eccellenze dalle quali ripartire non mancano: da Handanovic a Miranda, fino a quel Mauro Icardi dal quale questa Inter sembra proprio non poter prescindere.

E poi, ovviamente, la rivalutazione psicologica di alcuni interpreti, che sono sembrati in netta difficoltà: su tutti Murillo, il quale sarà chiamato a far tornare il sereno in una difesa che non ha convinto appieno. Le sue ultime uscite sono state ben poco eccellenti e considerando anche il ko di Andrea Ranocchia (elongazione del semitendinoso della coscia destra, da valutare i tempi di recupero) il suo ritorno ad alti livelli sarà necessario.

E poi ci saranno delle scommesse da vincere per ritentare la scalata ad un posto in Champions League: in mediana, soprattutto, il tentativo andrà assolutamente fatto con Kondogbia, uno di quei giocatori usciti decisamente male, psicologicamente parlando, dal regno di Frank De Boer. In mediana, inoltre, mancando un interprete come Biglia a Pioli sarà fondamentale puntare forte su Banega, al quale bisognerà affidare le chiavi della regia del gioco. Al suo fianco Joao Mario sarà uno dei nodi da risolvere, dal momento che lo stesso giocatore ha più volte palesato di giocare fuori posizione. E poi Candreva: gli screzi dei tempi della Lazio andranno sepolti e non tirati fuori nuovamente, pena la perdita di uno dei giocatori sicuramente più attivi di questa Inter di inizio stagione.

Senza dimenticare la meteora Gabigol: da annunciato nuovo Ronaldo, forse fin troppo in pompa magna, a vero e proprio desaparecido. E la rivalutazione del brasiliano potrebbe essere anche la medicina per trovare un'alternativa in attacco alla dipendenza da Mauro Icardi: il capitano dell'Inter ha finora messo a segno 10 delle 16 reti totali dei nerazzurri in Serie A, una media altissima che sottolinea ancora una volta come l'argentino sia l'unico vero finalizzatore. Gabigol potrebbe portare la freschezza e l'imprevedibilità necessarie.

Intanto continuano le novità in casa Inter per quanto riguarda l'assetto societario. Zhenyu Gong, già vicepresidente di Suning International Business, ha preso il posto dell'inglese Michael Bolingbroke, dimessosi nella giornata di lunedì, nel Consiglio di Amministrazione della società.

L'amministratore delegato ad interim resta Jun Liu, in attesa appunto di individuare una figura adeguata che, in tanti, indicano di passaporto italiano.

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