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Macumba e gialli La magica Monza di stregone Alonso

Vince Hamilton. Fernando, terzo, aveva previsto i guai altrui. La Ferrari per un black out ai box gestisce la gara via telefono

Macumba e gialli La magica Monza  di stregone Alonso

nostro inviato a Monza

Monza sfortunata, Monza fortunata, Monza soprattutto magica e misteriosa e tormentata, Monza persino tinta di giallo anche se è il rosso della Rossa a catturarci. Perché vincono in tanti e questo è già un incantesimo e perché vince Hamilton che regala alla McLaren il terzo successo di fila e questo è ben più di un avvertimento. E vince Alonso partito decimo che sul podio finisce terzo per meriti suoi e merito di compagno Massa. E vince Felipe che pigiando il piede per tutto il week end e alzandolo solo al momento giusto per lasciar passare il capo squadra ha fatto capire quanto possa essere utile alle cause presenti e future. Vince persino Sergio Perez, secondo sul podio, pilota della Ferrari Academy che sulla Sauber motorizzata da Maranello fa strategia opposta, prima gomme dure e poi medie, andando a rimontare che pareva un missile. Vincono tutti perché la gara è stata bella e perché «più o meno siamo tornati alla situazione prima di Spa» fa notare il team principal Domenicali, parlando di punti recuperati. E adesso che Fernando è tornato ad allungare, 37 punti il suo vantaggio, adesso che Hamilton ha preso il posto di Vettel a capo degli inseguitori, un punto avanti rispetto a formichina Raikkonen, terzo in classifica, adesso è il momento di raccontare quel che non si è visto in pista ma che meglio di tutto spiega quanto sia stata magica e tormentata e misteriosamente affascinante questa Monza. A cominciare dalla macumba involontariamente preparata da uno stregone spagnolo che sabato aveva detto «in Belgio e qui in qualifica siamo stati sfortunati, ora toccherà ad altri, a fine stagione tutto si bilancia». Fatto sta, in imbarazzante sequenza, prima Button, giro 34, poi Vettel, giro 48, quindi Webber, giro 50, cioè tutta gente ostica in chiave mondiale, si sono ritrovati con macchina ko e zero punti e zero soddisfazioni. Macumba riuscita che poteva finire in niente solo a pensare a quanto successo poco prima nel box Ferrari. Sono più o meno le 14 e 20 quando nei grandi tir posteggiati nel paddock, proprio dietro al box, salta qualcosa e prima uno e poi l'altro, si fermano i generatori. Black-out elettrico di circa mezzora che a gara ormai in corso significa giri su giri senza telemetrie per il muretto, ingegneri bendati, tecnici impossibilitati ad elaborare alcunché, e piloti senza più dati certi e Domenicali che fa avanti e indietro e con lui lo stratega e dt Pat Fry. Perché funzionano solo le comunicazioni radio coi piloti, nient'altro, tanto più che assieme alla telemetria è saltato anche il collegamento via cavo con il centro dati di Maranello dove un altro staff (come per tutti i big team) affianca ed elabora in tempo reale le informazioni provenienti dalla pista.

E' panico, è un problema, bisogna decidere la strategia migliore, il momento della sosta per entrambi i piloti e allora Fry prende il telefono, compone il numero e chiama uno degli ingegneri in sede e, assieme, decidono la strategia e come diavolaccio portare a casa questa gara. A quanto pare cornetta molto efficiente visto il risultato, visto che Alonso potrà dire con un grande sorriso «la corsa è andata come in un film, è un sogno, una domenica perfetta per noi, ma non dite che siamo stati fortunati, qui hanno rotto alcuni come accaduto a noi prima… e, pensando al mondiale, dico sempre che mi concentro sul secondo in classifica, era Vettel ora è Lewis». Già, Vettel «che ha compromesso la mia gara con quella manovra al curvone («Avete visto cosa ha fatto?» aveva infatti urlato Fernando via radio, «tranquillo, tutti hanno visto» la risposta del box a cui era seguito il drive through al tedesco deciso dai giudici). Mi ha fatto perdere tempo e saltando a 330 all'ora sul cordolo ho danneggiato diverse parti (zona sospensioni compresa)». Monza stregata, Monza magica, Monza anche misteriosa fin dal primo giorno, venerdì, quando la Rossa di Alonso si ferma col motore muto nelle libere e arriva un carro attrezzi dell'autodromo che la sposta e pochi metri dopo il camion si ferma ko. E allora ne arriva un altro che porta via entrambi. Si scoprirà poi che il primo camioncino è stato sabotato da qualcuno, uno straccio nel serbatoio, roba del genere.

Per cui metti assieme tutto, macumba, generatori, sabotaggi e allora pensi che l'allungo in campionato c'è stato, va bene così, e adesso via veloci e lontano dal circuito stregato di Monza.

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