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Manchester United Dopo la batosta Real

Voci insolate nell'oceano conformista della stampa britannica. Che sfidano un totem inviolabile. Il decano che più ha vinto, e che «non si discute» (copy Mourinho). Nel giorno della furia mediatica per l'espulsione di Nani, c'è anche chi osa l'inosabile. Criticare Sir Alex Ferguson (foto). Il suo piano tattico, le sue scelte tecniche. Perché Giggs in campo per 90'? Perché Rooney dentro solo a qualificazione ormai compromessa? Ma soprattutto, perché lo United si è sciolto come neve al sole subito dopo il rosso sventolato dal turco Cuneyt Cakir. Il perfetto capro espiatorio per i tabloid, famelici di colpevoli e assassini. E semplicistici ben oltre la faziosità nell'addebitare al 36enne assicuratore di Istanbul la piena responsabilità della sconfitta del Manchester United. Chi cerca spiegazioni a buon mercato è servito. Chi invece si spinge oltre la delusione per l'ingiustizia subita, arriva però ad altre conclusioni. Perché nessuno (o quasi) sostiene la correttezza del rosso a Nani. Il suo fallo su Arbeloa, rubricabile come gioco pericolo ma non violento, era sanzionabile al massimo con un cartellino giallo. Solo l'ex Roy Keane, che con Ferguson ha il dente avvelenato, si è schierato con il direttore di gioco meritandosi gli insulti via Twitter dei suoi ex tifosi: «Non so se sia stata una decisione coraggiosa, di certo è stata quella giusta». Il j'accuse punta altrove, la fulminea sparizione dello United dopo l'espulsione. Svanito ogni piano tattico, evaporata la concentrazione come la tensione agonistica. In campo, ma anche in panchina, si è abbracciata la parte delle vittime sacrificali in attesa della sentenza inevitable. «Per Ferguson si è trattata di una brutta sfortuna, ma la morale è questa: solo perché un'ala fantasiosa viene espulsa, non significa che la sua squadra debba concedere due gol nei successivi 12'», ha spiegato il Daily Mail. Un'analisi severa, ma non ingiusta. Né immeritata.

Perché la facilità e fragilità con cui lo United si è consegnato al Real non può essere della squadra che sta cannibalizzando la Premier League.

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