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Mancini: "Dybala un rimpianto, all'Inter era dura. Io alla Juve? Direi sì"

Mancini è tornato a parlare del suo addio all'Inter: il tecnico jesino è sicuro che Suning farà bene e non porta rancore alla società nerazzurra

Mancini: "Dybala un rimpianto, all'Inter era dura. Io alla Juve? Direi sì"

Roberto Mancini e l'Inter si sono detti addio lo scorso 8 agosto: il tecnico jesino è stato sostituito sulla panchina nerazzurra dall'olandese Frank de Boer che alla fine è durato meno di tre mesi lasciando il posto a Stefano Pioli che nel giro di meno di tre mesi ha riportato l'Inter nei piani alti della classifica ma soprattutto ha dato un'anima alla squadra. I nerazzurri ora occupano il quarto posto in classifica e sono solo a tre punti dalla zona Champions League.

Mancini, ai microfoni de La Stampa, è tornato a parlare del suo addio ai nerazzurri ed ha aperto un giorno alla possibilità di allenare la Juventus: "All'Inter quest'estate si era creata una situazione assurda, difficile da gestire perché parlavano in troppi: non è stato soltanto un problema di pazienza da parte mia. Il problema non è stato la nuova proprietà, anzi: i cinesi sono stati perfetti con me. La squadra era stata allestita bene e la mia Inter era pronta a tornare a vincere, ma non c'era la giusta fiducia da parte di tutti ed era impensabile che fossimo già pronti dal 20 agosto: in poco tempo mi sono reso conto che qualcosa si era rotto, anche se speravo che la situazione si potesse aggiustare".

Il tecnico jesino ha poi parlato delle offerte ricevute in questi mesi, di Paulo Dybala e della possibiltià un giorno di allenare la Juventus: "Dybala? Paulo è un grande giocatore e un grosso rimpianto per l'Inter: l'avevo chiesto e potevamo prenderlo. Tornare in panchina? Posso ancora aspettare prima di tornare al lavoro, anche se dopo tanti anni di lavoro è stancante non fare nulla. Ho ricevuto molte offerte dalla Cina ma preferisco un incarico in altri campionati come la Premier League. Io alla Juventus? Spesso i miei amici bianconeri me l'hanno chiesto.

Direi di sì, perché sono un professionista".

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