Brasile 2014

Maradona al veleno sul Brasile: "La qualificazione è ingiusta"

Maradona attacca la Selecao, capace di centrare il passaggio del turno a Fortaleza solo ai rigori contro un grande Cile: "Non sta pensando a vincere il Mondiale"

Maradona al veleno sul Brasile: "La qualificazione è ingiusta"

Un boato pazzesco che scuote lo stadio fin nelle fondamenta. E poi un enorme sospiro di sollievo, e gente che piange, come Neymar a centrocampo e Julio Cesar davanti alle telecamere, per lo stress dello scampato pericolo. Il Brasile respira, questo può ancora essere il suo Mondiale, per vincere il quale dovrà comunque evidenziare quei progressi nel gioco che ancora una volta sono mancati. Ma non mancano le polemiche. "La qualificazione del Brasile ai quarti la prima ingiustizia del Mondiale". Diego Armando Maradona attacca la Selecao, capace di centrare il passaggio del turno a Fortaleza solo ai rigori contro un grande Cile.

A Belo Horizonte stava per concretizzarsi un’altra tragedia nazionale, un "Mineirazo" che sarebbe passato alla storia del Cile e del Brasile, invece a passare dopo i rigori è stata la squadra di casa, che probabilmente non lo ha meritato, ma aveva tra i pali un Julio Cesar per il quale stanno funzionando le preghiere della figlia di Barbosa, che non dimentica cosa successe al padre nel 1950 e adesso chiede al Cielo che la storia non si ripeta. Così l’ex interista ha parato i tiri al dischetto di Pinilla e Sanchez (proprio lui, fino a quel momento in migliore in campo) e ha visto finire sul palo il penalty decisivo, di quello Jara che era stato anche il "marcatore al contrario" della partita, con l’autorete sul tentativo di impedire la conclusione aerea a David Luiz su azione da calcio d’angolo. "Il Cile ha vinto tutti i rimpalli e la chiave del match è stata la decisione di Sampaoli di chiudere le fasce laterali - dice il Pibe nel corso del programma De Zurda su Telesur - gli esterni non hanno combinato nulla. Il Brasile è stato salvato da quei due mostri in difesa, David Luiz e Thiago Silva, ai quali oggi si è aggiunto il portiere, Julio Cesar".

Il destino del Cile si era capito al 120’, quando Pinilla faceva vivere un attimo di autentico terrore a duecento milioni di brasiliani con uno splendido tiro che andava a "stamparsi" sulla traversa. È stato il segnale che la sorte aveva deciso diversamente e si era tinta di gialloverde, e forse anche la giusta punizione per una squadra che alla fine dei tempi regolamentari e, all'inizio dei supplementari, era stata padrona del campo e aveva avuto il torto di non spingere a fondo. Secondo Maradona il Brasile "non sta pensando a vincere il Mondiale, ma solo a come fare arrivare la palla a Neymar. Sanno che stanno giocando male e ora si copriranno, forse mettendo più gente a centrocampo. Comunque Neymar ha problemi fisici, non si è visto nel secondo tempo, anche se ha realizzato il rigore con grande classe". Maradona esalta quindi la Colombia: "Gioca davvero un gran bel calcio e occhio, hanno fame di gloria. Si parla di Messi e Neymar, ed è apparso James Rodriguez". Per l’Uruguay "non è stato facile entrare in campo dopo la squalifica a Luis Suarez. Beckenbauer e Pelè l’hanno definita giusta? Hanno detto stupidaggini, però li capisco perchè lavorano per la Fifa. Beckenbauer vive a Monaco, ma Pelè non so se possa camminare per strada...

".

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