Sport

Marquez, addio record. E la MotoGp ringrazia

Il fenomeno sbaglia gara, 4°, e manca l'11ª vittoria di fila. Giù dal podio per la prima volta. Rossi 3° dietro Lorenzo

Marquez, addio record. E la MotoGp ringrazia

C'è chi tira un sospiro di sollievo per le sorti e l'interesse del mondiale e chi si rammarica per un'impresa che non verrà portata a termine. La notizia c'è, ed è notizia grande e grassa. Del tipo uomo che morde cane, non il contrario. Perché, a Brno, Marc Marquez non ha vinto. Solo quarto. La sua marcia ingorda è stata interrotta. Colpa dei pasticci combinati in fase di setup e merito del compagno sull'Honda come lui, paperino Pedrosa. Per Marc, il record di vittorie di fila in un campionato si ferma a dieci. Come riuscito a Mick Doohan nel 1997; come accaduto per due volte a Giacomo Agostini nel 1968 e 1969. L'Ago nazionale che a cavallo di quelle due stagioni conquistò venti successi consecutivi: tutti i dieci Gran premi del mondiale '68 e i dieci a cui prese parte in quello successivo.

Viva l'Italia, dunque! Anche se è un'Italia al trapassato remoto, pensando a certi primati e al passato prossimo per altri meno lontani solo grazie a Valentino Rossi. Che nel 2001, 2002 e 2005 vinse 11 gare: come Agostini nel 1972. Una in meno del record di successi stagionali ancora in mano a Mick Doohan, stagione 1997. Da notare: sia Doohan che Rossi nel 2001 e 2002 guidavano la mostruosa Honda ufficiale. Come Marquez. E come Stoner che centrò, ultimo a riuscirci prima di Marc, dieci vittorie in una stagione, anno 2011. Per la verità, Casey c'era riuscito anche nel 2007, con la Ducati. Viva l'Italia anche qui, ma sempre al passato.

Il presente racconta invece di Valentino sul podio di Brno come non gli accadeva da cinque anni. Valentino tra i big nonostante un mignolo maciullato nelle libere di sabato. Davanti a lui il compagno della Yamaha, Lorenzo. Il presente racconta soprattutto di una Daniel Pedrosa che pareva Marquez e di un Marquez che non sembrava neppure Pedrosa. Aggressivo al via il primo e bravo nell'andare subito all'attacco del secondo partito invece male e in difficoltà nel far fare certe pieghe alla propria Honda. Un Pedrosa poi deciso e attento nell'infilare le Ducati di Iannone e Dovizioso (alla fine 5° e 6°) scattate meglio di tutti.

Marquez ora giura di sentirsi «più libero, così non si dirà più che devo vincere tutte le gare... Qui, io e la moto non eravamo a posto». Nel farlo non si nasconde, ammette colpe, e però usa lo stesso identico sorriso sfoderato dopo ogni vittoria. E forse in questo conquista a suo modo un piccolo primato: quello della capacità di dissimulare le delusioni. Oppure è davvero più disteso dopo essersi tolto il macigno dell'immenso record da seguire. Resta il fatto che avrebbe potuto trovare altro modo per interrompere la sequenza vincente. Invece non è andato neppure a podio. E questo, a suo modo, è un altro record che si frantuma. Certamente meno importante e vistoso: per la prima volta da quando corre in MotoGp, Marquez ha concluso la corsa giù dal podio. Fin qui, tutte le volte che aveva terminato un Gp l'aveva fatto su gradini pregiati. Uniche eccezioni due stop forzati nel 2013: la caduta del Mugello e la squalifica in Australia. E anche per questo, ora, il mondiale sentitamente ringrazia.

Per un record mancato, uno centrato. Anche se con fastidio: da ieri Rossi è il pilota con più gare nella classe regina. Affianca Alex Barros a quota 245, ma tempo due settimane e non ci saranno comproprietari. Dice: «È un primato che non mi piace affatto… scherzi a parte, sono felice di essere ancora qui». Ironico anche sulla gara: «Ora è ufficiale... il campionato è riaperto e Marquez è in crisi profonda». «Sì, eccome» gli risponde Marc, «ci vediamo alla prossima...». Interessante l'analisi di Vale sul primo flop di Marquez: «È molto intelligente, questo imprevisto non cambierà nulla. Deve aver fatto qualche errore nella messa a punto. La cosa strana è che non gli fosse capitato prima, visto che a ogni gara ci sono almeno 4-5 decisioni cruciali da prendere ed è facile sbagliare». Quindi confida: «A lui invidio che non si accontenti mai. A me, dopo 4-5 vittorie di fila, poteva bastare un podio... E poi quando vincevo io con la Honda si diceva “è merito della moto”, quando trionfavo con la Yamaha “perché non ha avversari”... Con lui si è invece tutti più buoni».

IN MOTO3 RINS ESULTA

UN GIRO PRIMA E FINISCE 9°

Motogp Arrivo 1. Pedrosa, Spa, Honda; 2. Lorenzo, Spa, Yamaha, +0.410; 3. Rossi, Ita, Yamaha, +5.259; 4. Marquez, Spa, Honda, +10.454; 5. Iannone, Ita, Ducati Pramac, +17.639;

6. Dovizioso, Ita, Ducati, +17.834.

Mondiale 1. Marquez 263;

2. Pedrosa 186; 3. Rossi 173;

Moto2 Arrivo 1. Rabat; 2. Kallio

Moto3 Arrivo 1. Masbou;

2. Bastianini (Ita); 9° Rins

Commenti