Marquez cade e fa autogol Rossi fa festa

Ingenua e scolastica la Fiorentina travolta dalla Roma, autorevole e astuta questa del Bentegodi. Sousa esce dal trauma del Franchi che gli era costato la testa del campionato e resta in scia, ancora tutto aperto perchè vincono tutte, ma la Viola conferma la sua candidatura. Due sconfitte nelle ultime uscite di campionato contro Roma e Napoli, la Fiorentina doveva rialzarsi e quale occasione migliore affrontare un Verona che cammina sul fondo della classifica, segna poco e ne prende tante, peggior difesa della A.

Sousa sceglie il 3-4-3 con Ilicic e Kalinic c'è Rossi in avanti, buon impatto, nessun problema e subito buon ritmo, buone occasioni, Fiorentina che prende il cerchio e schiaccia il Verona. Il gol del vantaggio arriva presto, preceduto da un cross di Pasqual dalla sinistra allontanato male da Gollini, palla che resta lì e viene calciata a botta sicura da Kalinic a fil di palo. Il vantaggio è una fotocopia, ancora Pasqual, ancora un centro dalla sinistra, si avventano in quattro, da una parte Kalinic, dall'altra Moras, Marquez e il giovane Pierluigi Gollini, grande carambola, l'ultimo tocco è di Marquez, palla che lentamente rotola oltre la riga invano inseguita da Moras.

La Fiorentina fin qui ha meritato, la prima metà del tempo è tutta sua, poi però esce il Verona trascinato da Sala e Jankovic. L'occasione migliore quando Sala fa da sponda per Jankovic, rovesciata e grande intervento di Tatarusanu in angolo.

Al 7' della ripresa i gol diventano due, assist di Rossi, rete a porta vuota di Kalinic, miglior cannoniere in trasferta del campionato. Ma la difesa del Verona è disarmante, Mandorlini si morde le unghie, non regge neppure l'esperienza di Marquez, squadra sgonfia.

La reazione al doppio vantaggio non c'è, colpito nell'orgoglio Moras si oppone a Bernardeschi in azione solitaria, Mandorlini a capo chino, salvare questo Verona sarà una vero miracolo.