Merckx vota Pogacar

La maglia rosa più veloce del vento domina la crono e batte Ganna Colnago: «Eddy mi ha detto: Tadej è uno dei più belli di sempre»

Merckx vota Pogacar
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Perugia - Più forte del vento, più forte di Ganna, più forte di tutti. Non diciamo nulla di nuovo o clamoroso, ma davanti a Tadej Pogacar c'è solo da alzarsi in piedi e applaudire. Il Giro non è finito, dicono. In verità lo dice anche lui, dopo il successo strepitoso di ieri nella crono tra Foligno e Perugia, 40 chilometri abbondanti, percorsi ad oltre 47 chilometri orari. «Non correvo una crono da tantissimo, ho lavorato molto sulla bici da crono e oggi (ieri per chi legge, ndr) mi sono sentito benissimo. Posso ancora migliorare, sono sorpreso di aver fatto una delle migliori crono di sempre, ma anche di come sono andati i miei avversari, che mi aspettavo di trovarli più vicini. Il Giro finito? Assolutamente no, mancano ancora due settimane, e spero di divertirmi ancora per divertire», chiosa.

«Ho sentito poco fa Eddy Merckx ci racconta Ernesto Colnago, che raggiungiamo telefonicamente -. Non è in formissima Eddy, ma mi ha voluto dire di salutare quel ragazzo, così forte e determinato: uno degli atleti più belli di sempre». Estasiato Merckx, commosso il patriarca dei costruttori italiani dall'alto dei suoi 92 anni. «È un piacere per gli occhi», ci conferma.

È bastata una salita (Oropa, ndr) e una crono (Perugia, ndr) per sistemare le cose. In una settimana ha dato distacchi che nemmeno in tutto il Giro. Vince la crono lasciandosi alle spalle il migliore di tutti contro il tempo, Pippo Ganna, partito due ore prima con un vento più mite, ma questo Pogacar in formato Carl Lewis è molto più veloce del vento.

Di qui in avanti può tranquillamente amministrare le energie sulla via del grande sogno di stagione, la doppietta Giro-Tour per eguagliare Pantani. Ma se mai riuscisse nell'opera, Mario Cipollini è sicuro che tirerà dritto, per fare una cosa che nemmeno Merckx: vincere anche la Vuelta. Ma andiamo con ordine. Un passo alla volta.

A proposito di passi, il Giro rischia di non poter scalare il passo dello Stelvio, causa neve e rischio valanghe, anche se il vero pericolo è questo corridore sloveno che si alimenta a suon di vittorie e record da sbriciolare. Siamo esagerati? Lasciamo la parola direttamente a Geraint Thomas, al SignorG, al battuto di giornata e adesso vaga in terza posizione a quasi tre minuti dalla rosa. «È un onore essere avversario di Pogacar, perché diventerà il più grande di sempre», assicura il gallese.

Chi arriva secondo nella crono, invece, è Pippo Ganna, il più bravo nelle prove contro il tempo, che può solo prender atto di quello che gli sta accadendo davanti agli occhi e dalla «seat hot» riservata a chi stabilisce il miglior tempo non può far altro che implorare lo sloveno a rallentare: «Vai piano», dice facendo segno con le mani.

Se Pippo nazionale deve inchinarsi alla legge del più forte, il ciclismo italiano rialza la testa con Antonio Tiberi che chiude al 6° posto e risale nella generale all'8° posto a 4'11 dal fuoriclasse sloveno.

«È vero che

aumentano gli impegni, dalle premiazioni alle interviste, ma non si può dire che sia pesante dice -. Io me la godo e sentire la gente ai bordi delle strade urlare il mio nome mi piace parecchio». Anche Tadej piace da matti.

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