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Milan, 2 gol non bastano Ancelotti si scopre signore delle rimonte

Doppietta di Zielinski, Mertens decisivo Il Napoli ribalta l'allegra difesa del Diavolo

Milan, 2 gol non bastano Ancelotti si scopre signore delle rimonte

Nella partita dei ricordi e delle emozioni, non potevano mancare i colpi di scena. Bello e solido il Milan di Gattuso per 50 minuti, grintoso ed efficace il Napoli di Ancelotti. Capace di ribaltare una sfida che stava prendendo una brutta piega per gli azzurri. Il maestro supera l'allievo dopo che quest'ultimo rischiava di fargli uno scherzetto che non avrebbe facilmente dimenticato. E così dal doppio vantaggio, il Milan si ritrova ko in una notte da brividi tra ex applauditi e fischiati, un legame tra tecnici che dura da oltre un decennio e due squadre vogliose di far bene.

Il protagonista finale spunta dalla panchina ed è quel Mertens che, superato per ora nelle gerarchie da Milik per una questione di condizione fisica, decide di entrare e spaccare la partita. Un'arma quella del belga che trasforma il Napoli in una macchina a trazione anteriore, ma che finisce per abbattere una squadra rossonera che aveva sognato il colpaccio. Così, la stagione del Milan iniziata con sette giorni di ritardo, non registra il botto. Mentre il Napoli lascia ancora qualche perplessità dopo la brutta mezz'ora dell'Olimpico di sabato scorso, pur appaiandosi alla Juve con un bottino pieno dopo 180 minuti.

De Laurentiis non è in tribuna, così come il suo "nemico" De Magistris, con il quale ha scambiato frasi di fuoco negli ultimi giorni. Le curve decidono un tempo di silenzio per protesta contro il patron, al quale - una volta ripresa la parola - rivolgono anche qualche insulto prima di sostenere la squadra. Bonaventura e Calabria illudono i rossoneri con un uno-due tra la prima e la seconda frazione che sembra mettere in crisi un Napoli che ha iniziative ma appare a lungo poco brillante. Jack, il centrocampista che suona la chitarra e che quando arrivò al Milan scoppiò in lacrime dalla gioia, infila il quarto gol ai partenopei (record personale con una squadra di A), il terzino Calabria trova un varco pochi minuti dopo l'inizio del secondo tempo e sigla il suo secondo centro nella massima serie dopo quello dell'Olimpico.

Ancelotti mastica amaro, Gattuso sembra non credere ai suoi occhi, ma la gara sta per cambiare volto. Ed è il polacco che non ti aspetti a mettere la firma sulla clamorosa rimonta azzurra: Piotr Zielinski, l'operaio del centrocampo napoletano, centra due volte il bersaglio, anche con l'ausilio di un incerto Donnarumma, e il Napoli inizia a sperare nel sorpasso. Che arriva dal piede di Mertens, il nuovo eroe napoletano dalla partenza di Higuain (ieri reso innocuo da Koulibaly dopo cinque gol in 6 gare alla sua ex squadra). Un tocco sotto porta che non scuote il pacato Ancelotti ma che fa schiumare rabbia al povero Gattuso che già sognava il colpaccio che avrebbe fatto iniziare con il sorriso la stagione del nuovo Milan targato Elliott. Si riparte da dove il Napoli aveva finito, ovvero dai gol di Mertens. L'era sarriana a Napoli ha ancora una coda felice, ma Ancelotti ha dimostrato di sapersi prendere il gruppo. Magari con uno schema vecchia maniera, ma con la sua mano che già si sente nell'ambiente azzurro.

Quello che per Rino è un «fratello, amico e padre» ha dato al tecnico del Milan un altro insegnamento: saper rimontare le partite. E siamo sicuri che al di là della delusione per il ko, Gattuso sarà contento di aver imparato ancora qualcosa dal suo amico Carletto.

Il Milan resta a digiuno di vittorie a Napoli (sono ormai otto anni), Ancelotti festeggia, ma forse non troppo, una vittoria contro una squadra che ha ancora nel cuore.

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