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Il Milan alla cinese ipotesi più vicina sempre col Cavaliere

Dopo Pasqua arriverà la proposta di un gruppo orientale. Obbiettivo la maggioranza del club e Berlusconi al centro

Il Milan alla cinese ipotesi più vicina sempre col Cavaliere

Sono due, hanno lanciato la rincorsa all'acquisto delle quote del Milan, e come in una gara di ciclismo su pista, cominciano in surplace. Si tratta dei due protagonisti che hanno avuto accesso ufficiale ai conti del Milan e che hanno confermato in alcuni incontri con il presidente Silvio Berlusconi di essere interessati al club rossonero. Il più noto, partito con qualche settimana d'anticipo, è Bee Taechaoubol, il famoso mister B, thailandese, accreditato di un discreto patrimonio ma non tale da concorrere per acquistare la maggioranza del Milan. Il suo proposito è di intervenire con il 25-30%, valutato all'incrica sui 250 milioni, e attraverso questa quota partecipare da protagonista alla costruzione dello stadio in zona Portello. Il secondo protagonista sulla scena è cinese. Nel passato è stato fatto, con tanto di foto, il nome di mister Pink, proprietario di una azienda che produce bevande, ma del suo interesse per il Milan da settimane si è persa traccia. Alla ribalta invece è salito da qualche ora, grazie anche alla pubblicazione di una notizia sul Next Magazine , rivista di Hong Kong, Zong Qinghou, presidente e direttore generale dell'Hangzhou Wabaha group, la più grande azienda di bevande in Cina.

Secondo talune ricostruzioni degne di qualche considerazione, potrebbe essre il secondo acquirente ricevuto da Berlusconi ad Arcore, colui il quale nelle prossime ore, subito dopo Pasqua per intendersi, dovrebbe dare inizio al controllo del bilancio milanista, premessa indispensabile prima di depositare una proposta d'acquisto con relativa data di scadenza. Entro quella data, toccherà poi al venditore, quindi a Fininvest come soggetto istituzionale, e al presidente Silvio Berlusconi in persona, rispondere con un sì o con un no.

Le voci di un accordo già realizzato che comporterebbe la cessione del 75% delle azioni Milan all'imprenditore cinese, sono perciò infondate. Nessun contratto è stato stipulato. Come per mister Bee siamo soltanto all'inizio della complessa trattativa che non può certo essere esaurita nel giro di qualche giorno. Di sicuro ci sono anche altre due notizie laterali: e cioè Zong Qinghou non è affiancato, nella sua scalata al più popolare club italiano in Cina, da Wanda, che è invece l'altro gruppo che da queste parti si è già fatto conoscere acquistando la maggioranza di Infront, la società che tratta per conto della Lega calcio la cessione dei diritti televisivi.

È però plausibile che la proposta successiva del protagonista cinese abbia come risultato finale l'acquisizione di una quota di maggioranza, con la conferma del gruppo Berlusconi, presenza espressamente richiesta dal premier cinese per un motivo molto semplice. E ciò grazie alla grande popolarità del personaggio Silvio Berlusconi presso il grande pubblico cinese appassionato di calcio. Alcuni anni fa, agosto del 2011, in occasione della supercoppa d'Italia disputata a Pechino tra Milan e Inter (2 a 1 per i rossoneri), tutto lo stadio olimpico si vestì di rossonero. Non solo, ma il Diavolo tornerà a Pechino a fine luglio per un torneo con la stessa Inter e il Real Madrid. La maggiore solidità del cinese, rispetto a mister B, e la sua disponibilità a finanziare subito la campagna acquisti di potenziamento tecnico della squadra, lo farebbero scattare in pole position. Come si può capire siamo soltanto alla fase uno della complicata operazione che deve seguire i suoi tempi: entro fine mese conosceremo le due proposte d'acquisto e la risposta di Fininvest.

Soltanto allora, capiremo chi ha vinto la volata sotto lo striscione di via Aldo Rossi. Non a caso i tempi coincidono. Perché poi deve cominciare l'operazione affidata a Berlusconi e al suo staff dirigenziale per il potenziamento del Milan che passa attraverso le due note direttrici: 1) acquistare giocatori di futuro; 2) acquistare talenti italiani. Cruciale sarà poi la scelta dell'allenatore.

E qui, come si ripete da tempo, a parte l'opzione Conte e il sogno Guardiola, la soluzione più concreta è rappresentata da Mihajlovic subito seguito a ruota, per restare nella metafora ciclistica, da Maurizio Sarri.

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