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Milan e Lazio, che occasione: finale senza la Juve

Nelle ultime 4 edizioni perse due coppe a testa con la Signora. L'agente di Cutrone spaventa Gattuso

Milan e Lazio, che occasione: finale senza la Juve

Roma Chiamiamola pure la grande occasione. Dopo quattro stagioni di dominio assoluto, la Juventus ha mollato la Coppa Italia, strappata alternativamente alla Lazio (2015 e 2017) e al Milan (2016 e 2018). Così biancocelesti e rossoneri hanno la possibilità di andarsi a prendere il trofeo che dalla bacheca di Formello manca da 6 anni (la vittoria con la Roma) e da quella di Milanello da 16.

Elliott ha bene in testa l'obiettivo stagionale del Milan, ovvero il quarto posto. E ora che la truppa di Gattuso ha nel mirino anche il terzo dei cugini dell'Inter, si aprono prospettive invitanti in campionato. Ma la Coppa Italia è comunque un trofeo e il tecnico calabrese non vuole lasciare nulla per strada. Tanto più che eliminando la Lazio, l'eventuale avversaria in finale sarà una tra Fiorentina e Atalanta, due squadre che giocano bene a calcio ma che non sono certo la Juventus.

Se il Milan arriva all'appuntamento con un Piatek in grande spolvero (già 7 gol in 386 minuti) e un cammino immacolato nel 2019 (5 vittorie e 2 pareggi compresa la Coppa, due soli i gol al passivo), la Lazio ha rimediato tre ko di fila considerando la doppia sfida europea con il Siviglia e deve fare i conti con un'emergenza continua. In particolare la difesa è il reparto più sguarnito con un solo titolare di ruolo, Acerbi, tanto che Lucas Leiva - in una retroguardia probabilmente a 4 - farà il centrale (lo aveva già fatto 17 volte ai tempi del Liverpool). Gattuso, che all'orizzonte vede profilarsi la grana Cutrone («se resta a Milano? Vedremo...» le parole dell'agente del giocatore che dall'arrivo di Piatek ha visto i minuti in campo ridursi) cambierà invece gli uomini sull'out di sinistra (con l'Empoli in campionato lo aveva fatto a destra): saranno titolari Laxalt e Borini.

La sfida dell'Olimpico - primo round di semifinale - è il remake di dodici mesi fa, quando un po' a sorpresa passò la squadra di Gattuso grazie alla lotteria dei rigori risolta da Alessio Romagnoli, tifoso laziale ma difensore del Milan. Un anno dopo, il tecnico rossonero ha più certezze e il conforto dei risultati. Ciò che manca a Simone Inzaghi, che nel momento clou della stagione (sabato giocherà il derby con la Roma) si ritrova con l'infermeria piena, un cammino europeo già terminato e le concorrenti per la Champions - tra cui lo stesso Milan - che hanno un passo più veloce.

Ieri Immobile ha fatto gli auguri tramite il suo profilo Instagram al compagno di squadra Gigio Donnarumma per i 20 anni compiuti e nello stesso tempo gli ha lanciato la sfida: «Per domani (oggi, ndr) ho una sorpresa per te». Inzaghi si affida al centravanti che contro il Diavolo è fermo al tris segnato il 10 settembre 2017 all'Olimpico, quel Diavolo che in estate lo aveva cercato prima di virare su Higuain. «Tra Immobile e Piatek sarà una bella sfida», così Inzaghi.

Che stavolta sa di partire leggermente sfavorito.

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