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Milan-Lazio, crocevia per l'Europa e sfida ai vecchi tabù

Milan-Lazio, crocevia per l'Europa e sfida ai vecchi tabù

Non ci sarà da annoiarsi. Nemmeno un calendario scriteriato riuscirà nell'intento. Quella del calendario non è la solita idea di mister alibi, alias Maurizio Sarri. No, qui il problema dice che Milan-Lazio vista e rivista, a distanza di tre giorni, potrebbe far venire qualche sbadiglio e, fra l'altro, qualche scocciatura al portafoglio dei milanesi. Oggi si gioca per il campionato, mercoledì l'andata della semifinale di coppa Italia e ciascuno si faccia i conti suoi. C'è da pensare che, solo in questa domenica, il campionato conti più per il Milan e la coppa per la Lazio che vuol difendere il terzo posto ma ha già giocato in settimana: le fatiche si sommano e bisogna gestirle. Le ultime vittorie del Milan hanno rinfrancato l'animo della truppa, racconta Gattuso, «c'è entusiasmo» dunque meglio sfruttare l'onda. Poi, certo, peschi la miglior Lazio degli ultimi anni, forse del decennio, e sono problemi grossi. Juve, Napoli, Inter e Roma talvolta devono sciogliere qualche nodo, la Lazio mette il suo rock e sono ballate da gente con gli occhi che brillano: c'è qualità, determinazione, freschezza. «Tutta gente con il motorino» dice Gattuso. Che si parli di Anderson o Milinkovic Savic, di Luis Alberto o di Lucas Leiva, venuto a sostituire Biglia con assoluta indifferenza, dimostrando forse di essere più decisivo. Non ci poteva essere peggior sberleffo per il Milan, che ancora si domanda se l'acquisto sia stato un affare o un flop. I laziali risponderanno con sorrisino sulle labbra, senza dimenticare che l'andata finì in un boato: 4-1 e Milan a testa bassa.

Ci sarebbe tutto per pensare che il vecchio Diavolo rischia di frenare l'entusiasmo: ci sono pochi motorini e tante macchine di rappresentanza. Perfino la statistica gioca contro: rossoneri imbattuti in casa, contro la Lazio, dal 1989. Da mettere i brividi: le statistiche sono fatte per essere aggiornate. Però è vero che questa squadra con il Ringhio in panchina è quella che ha tirato di più, e prima o poi i tiri faranno bottino. Milan in crescita, Simone Inzaghi ha cercato di caricare l'orgoglio dei suoi regalando agli avversari un pizzico di vanità. «Forse solo la Juve ha più qualità del Milan». Forse esagera. C'è di meglio.

Però anche la sfida delle panchine ha un bel sapore: il vulcanico carattere di Gattuso contro la composta freschezza di Inzaghi. «Ma lui è meglio di me», dice il realismo del tecnico milanista. Quest'anno Inzaghi ha sfatato tanti tabù: derby vinto dopo 4 anni, Juve battuta a Torino dopo 15 stagioni. Non ci sarà Immobile, ma la Lazio ci sa fare ugualmente. Nel Milan Kalinic, problema muscolare è in dubbio. Può farcela ma è pronto Cutrone. Il Milan non ha ancora battuto alcuna squadra fra le prime sei in classifica. «Che sia il momento? Vedremo». Il tecnico rossonero pensa e spera, ma poi non bastano «i droni o gli uomini sugli alberi» (battuta di Gattuso) per capire come vincere. Ci vogliono uomini sul campo.

La Lazio ne abbonda, il Milan non si sa.

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