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Il Milan di super Giroud riscopre il bello di S. Siro

Un poker per festeggiare il ritorno del pubblico. Il francese si sblocca con 2 gol davanti a Ibra

Il Milan di super Giroud riscopre il bello di S. Siro

Il Milan pedina e raggiunge l'Inter (oltre a Lazio, Napoli e Roma) in cima alla classifica e risponde come si deve ai campioni doppiando il primo successo con un largo 4 a 1 sul Cagliari, travolto in una frazione, la prima, con una sequenza che incenerisce ogni proposito di resistenza degli isolani.

La presenza del pubblico, invece di intimidire, o addirittura condizionare in modo negativo i giovanotti di Pioli (questa la vulgata della cavalcata del torneo precedente) contribuisce a rendere l'esibizione una bella prova di calcio pulito e veloce. In assenza di Ibra, ecco l'altra notizia, c'è un centravanti che può fare la sua parte.

È la serata da favola sognata dai 32 mila (oltre 1 milione d'incasso) arrivati a San Siro con la benedizione e il messaggio d'incoraggiamento di Gazidis dagli Usa più video chiamata con Pioli e dirigenti dell'ad. Coincide infatti con una striscia di spettacolare prima volta che rimette nel cassetto dei cattivi ricordi anche qualche maledizione, riferita alla maglia numero 9 oltre che lo scomodo precedente di qualche mese fa (0 a 0). Comincia Tonali, a conferma della sua nuova dimensione: su punizione dal limite, in assenza di Calhanoglu, si prende la responsabilità e lo sfizio di calciare a giro sulla barriera. È il suo primo gol in rossonero e sorriso strappato a Ibra in panchina con coda di proteste cagliaritane (per la posizione in barriera dei milanisti). Poi tocca a Giroud, ormai diventato per tutti Oliviero, il quale si presenta con un sinistro piazzato sul secondo palo dopo dolcissimo cioccolatino di Diaz e più avanti su rigore fa le veci di Kessiè firmando dal dischetto il 4 1 dell'intervallo. Già perché nel frattempo, per rimediare all'1 a 1 di Deiola (il pallonetto di Joao Pedro dal limite per la testa del sodale è un vero gioiellino di precisione), c'è dell'altro e cioè gloria anche per Leao, dapprima autore di un deplorevole ritardo nel calciare sotto porta sul tacco di Giroud, poi tenta di rifarsi con una sventola deviata -lungo la strada- da Diaz. Per regolamento della Lega (tiro diretto in porta), la paternità del 2 a 1 resta al portoghese invece che attribuita allo spagnolo.

La serata consente ai tifosi di cancellare (con coro e applauso collettivo) qualche cattiveria di troppo riservata, sui social, a Castillejo colpevole di un rifiuto a trasferirsi al Getafe che non risulta agli atti. Quello che piace, del Milan di questa nuova edizione, è la capacità di domare anche gli imprevisti, tipo il gol del momentaneo pari cagliaritano. Il gruppo ha reagito con compostezza e determinazione trovando subito il fortunato raddoppio. Non solo. Ma grazie a Giroud, in fase d'attacco, il Milan riscopre la modalità del cross per la sua testa, abbandonata durante l'assenza di Ibra.

Non cresce solo Tonali, anche Leao è una lama nel fianco, così come Saelemaekers rappresenta un aiuto consistente al centrocampo con quei recuperi provvidenziali: l'impressione è che il Milan stia proprio bene e stia sfruttando l'onda virtuosa della passata stagione. Se poi Maignan risponde a una stilettata del Cagliari mentre Donnarumma è in panchina col Psg, allora la serata dei milanisti finisce nel migliore dei modi.

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