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Milano cade in gara 3: in finale va Sassari

Oscar Eleni

Sassari Cercavano il riscatto nella nobile Sassari e invece i billionaire dell'Armani si sono meritati l'esilio da un campionato che soltanto loro potevano perdere. Battuti per la terza volta dal Pozzecco che nel giorno di Carapaz al Giro si prende il rosa della vita e il titolo di CaroPoz dal popolo della Dinamo che vede una squadra gestita con il cervello e il cuore da Sardara arrivare alla seconda finale scudetto nella sua storia. Per questo capolavoro è stato necessario ancora una volta il supplementare come in gara due al Forum e proprio come in casa dell'Armani la squadra del Poz ha colpito duro 17-7 per un conto totale di 108 a 96, un 3-0 che è una staffilata sulla presunzione, un capolavoro nato dopo la sconfitta a Venezia del 10 marzo, perché da quel giorno sono 22 vittorie consecutive vincendo anche una coppa europea.

Milano prigioniera del suo ego, del suo tiro da 3 con il quale ha sempre pensato di risolvere tutto.

Peccati di gola pagati carissimi nella serata in cui Jamie Smith, l'uomo dell'Alabama che aveva sbagliato le prime due partite, ha fatto il suo capolavoro come ai tempi di Cantù: 29 punti, 7 su 8 da 3, 3 assist. Notte speciale anche per Ciccio Colley da Evanston che ha mandato fuori giri Tarzewski nella battaglia dei giganti, partita solida per Pierre anche se alla fine era scoppiato, soliti fuochi d'artificio per Thomas che ora vuole tutta Europa.

Per l'Armani non è bastata la quadriglia regale Nedovic 16 ed espulsione finale, Nunnally 19, James e Kuzminskas 18, ma con tanti peccati difensivi e tiri esagerati nel momento chiave.

Perdonare questa Milano fuori al primo turno in coppa Italia, non entrata fra le 8 in eurolega e ora eliminata in semifinale è davvero difficile per gente che costa così tanto e offre così poco.

Pianigiani chiude la sua serie d'imbattibilità nei play off e deve prendersi tutto il veleno di una eliminazione così dolorosa.

Grande delusione anche tra i tifosi che, fino alla fine, hanno sperato in un risultato che, invece, al termine della gara, li ha visti soccombere. Ma il pensiero è già rivolto al futuro.

Nella speranza che possa riservare qualche soddisfazione in più.

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