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Milano capovolta in quattro mesi

di Franco Ordine

A lzi la mano chi ha scommesso, in tempi non sospetti, sull'Inter, la stessa Inter scombiccherata di un torneo fa, rimessa in piedi da Spalletti con l'arrivo di pochi e azzeccati rinforzi di medio calibro, capolista nella settimana di Sant'Ambrogio e della prima della Scala quest'anno dedicata al foggiano Umberto Giordano. Alzi la mano chi ha mai dubitato della forza ciclopica del Milan allestito in estate da Mirabelli per conto dei cinesi, giurando sulla possibilità di scalare la classifica fino ai primi quattro posti. Bene: dopo aver fatto la conta, possiamo passare alla realtà attuale. Che ha rovesciato pronostici e giudizi oltre che l'umore delle rispettive tifoserie. Quelli del Milan invadevano San Siro il 3 agosto, quelli dell'Inter spedivano maledizioni a Nanchino per le promesse di Nainnagolan e compagnia rimaste sulla carta. Tutto ciò a dimostrazione che poi sono gli uomini che fanno viaggiare le squadre di calcio e in particolare i tecnici.

A giudicare l'Inter passata, si sarebbe detto: una squadra da rifondare. E invece, per fortuna, Sabatini e Ausilio, non si sono lasciati influenzare dal repulisti di maniera, intervenendo dove c'era bisogno. Pensate soltanto a Nagatomo o Santon: i tifosi li avrebbero accompagnati al confine molto volentieri. Hanno avuto un rendimento soddisfacente a dimostrazione che in una squadra che funziona, tutti possono dare il meglio. C'è da prevedere che la presenza di Ranocchia contro il Chievo produrrà lo stesso risultato virtuoso. Volete un altro esempio trasversale? De Sciglio. Quelli del Milan hanno festeggiato il giorno della cessione alla Juve. A Napoli si è rivisto De Sciglio ammirato all'europeo con Conte. Il motivo? In un gruppo che funziona, funziona benissimo chi ha del talento. È proprio questa la speranza che anima anche Rino Gattuso, intervenuto al Milan per riparare alla flemma di una squadra che sembrava imprigionata nella mediocrità. Fassone e Mirabelli sono convinti che l'elettrochoc procurato da Ringhio può recuperare il tesoro speso sul mercato, oltre a una classifica dignitosa.

Naturalmente bisogna uscire vivi dalla tana del Benevento che è a zero punti e che prima poi dovrà pure muovere il primo passo.

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